Se aprite l’enciclopedia Treccani e cercate la parola Esteta, troverete la seguente definizione: Chi, in arte, afferma il concetto del bello in sé e per sé, senza attribuire importanza ad altri aspetti (sociali, morali, storici, ecc.) dell’opera d’arte; e più genericamente: chi ha il senso e il culto del bello nell’arte, o chi assume la bellezza come ideale di vita e valore esclusivo.
Ma cos’è il Bello? La risposta potrebbe essere ed è scontata: ciò che piace.
Magari un dipinto che voi trovate una ciofeca, altri lo pagherebbero a peso d’oro; di fronte ad un monumento che ritenete un ammasso di pietre, molti ne rimangono estasiati.
Chiaramente gli esempi sono infiniti; così come una donna o un uomo possono sembrarvi affascinanti ma non sono…belli.
Già: Madre Natura ha regalato loro un certo charme, ma se poi li andate a conoscere a fondo, forse, perderebbero tutto il sex appeal, in quanto risulterebbero dei pezzi di merda, e quindi svanirebbe la considerazione che avete di questi/e. E l’antipatia risulterebbe pure reciproca.
A differenza di altri/e che non rispondono ai canoni di presunta bellezza, che invece emanano un’ empatia immediata. Ed il feeling scatta immediato.
Così come pure quando leggete un articolo, per esempio: lo stesso giornalista che ritenevate un grande un attimo prima, successivamente lo trovate un deficiente.
Pertanto, dicevamo, è bello ciò che ci trasmette una emozione unica, introspettiva ma non momentanea bensì sempre diversa ma duratura
Ma le sensazioni variano anche e soprattutto quando si scontrano con i nostri gusti e/o preferenze. Ciò che noi reputiamo un capolavoro assoluto, altri ci sputano sopra.
Quindi il discorso più che lungo è relativo e soggettivo.
Difficilmente una forma d’Arte riesce a mettere tutti d’accordo.
Ma ce sono però alcune che, seppur non riscontrano il nostro interesse non si può fare a meno di definirle capolavori assoluti.
Anche se non vi piace la Musica Classica non potrete mai e poi mai affermare che Beethoven non fosse un genio. Per citarne uno.
Quando poi ci si trova di fronte a qualcosa che finora non avevate preso in considerazione, e nemmeno pensate esistesse un Arte riguardante quel lavoro; beh, allora dovrete ricredervi e concordare.
Ho avuto ultimamente il piacere nonché l’onore di fare due chiacchiere con Vincenzo Cianciolo.
Vi state chiedendo di cosa si occupa?
Scopriamolo insieme.
Vincenzo, tu nasci a Palermo dove, in giovane età, inizi un percorso formativo, nella tua città, come parrucchiere per uomo. Dopo alcuni anni, però, frequenti un corso di formazione di Parrucchiere per signora. Perché questo cambiamento?
Il cambiamento avvenne in modo molto naturale perché avevo voglia di conoscere e scoprire nuove emozioni.
Quindi, da giovanissimo, ti rendi conto che questa è la tua vocazione?
Sì, già alla giovane età di 12 anni
Poi vai via da Palermo ed inizia il connubio con Gianni Reale, in Toscana. Come nacque questa collaborazione, e soprattutto cosa ne scaturisce?
Una collaborazione con spirito creativo e con lo stesso spirito di scoprire nuovi orizzonti.
Passano alcuni anni e si presenta l’occasione di lavorare per celebri stilisti. Dài racconta…
Dopo alcuni anni si presenta una occasione unica: lavorare e pettinare per Versace, Rocco Barocco, Fausto Sarli e Mila Schön.
Siamo nel 1982: decidi metterti in proprio ed apri un tuo salone in Toscana. Era arrivato il momento di volare da solo?
Sì: mi sentivo motivato e pronto.
Per continuare il tuo percorso formativo frequenti il Gandini team…
Sì, i Gandini team sono stati un anello portante nella mia carriera.
Siamo quasi agli anni duemila e sei invitato a lavorare con Elena D’Erchie: la stilista che non taglia ma crea acconciature…
Nel 2000 mi trasferisco a Berlino dove ho l’onore di lavorare per questa grande stilista.
Altro incontro importante, e siamo nel duemilatre, è con il M° Wlady, nell’ex Unione Sovietica. Cosa ti hanno insegnato tutti questi fuoriclasse? E tu cosa hai lasciato loro in cambio?
Direi che mi hanno dato molto questi maestri ma credo che alla fine ho dato tanto anche di mio a loro.
Adesso ti sei stabilizzato al Beauvitè; un istituto di bellezza che si trova nel centro di Berlino. Non pensi di aprire un tuo Salone? O, forse, la risposta la troviamo nel dato di fatto che sei sempre in giro per il mondo?
Difficile da rispondere per il momento.
Il tuo albergo preferito?
In giro per il mondo ho incontrato diversi buoni hotel.
Il ristorante dove hai mangiato divinamente?
Il Ghion, al nord della Spagna, che non dimenticherò mai.
Sei sempre alla ricerca di nuove creazioni e forme di acconciature. Quant’è importante la psicologia nel tuo lavoro?
Molto importante è osservare e meditare.
Una particolare acconciatura si basa sulla forma del viso oppure dalla qualità del capello?
Direi ambo i motivi.
Il più bel regalo che hai fatto?
Ne ho fatti tanti ma che sempre ricordo è la grande emozione che trasmetto.
Il più bel regalo che hai ricevuto?
Questa arte che Dio mi ha regalato
Cosa ne pensi di questi tagli che rasano da un lato ed allungano dall’altro? In altre parole: come si coniuga questa estrosità, dovuta a capigliature pluri/colorate in maniera direi sgargiante e tagli geometrici, con l’alta moda?
Non mi sento di rispondere. Sono al di fuori di questo contesto.
Consentimi la domanda. Poniamo il caso che una signora richieda un taglio ed una pettinatura di un certo modo e tu, analizzando il volto o magari lo stesso capello, ritieni che non le si addica: cosa fai? L’accontenti o le dici candidamente che il risultato finale non renderebbe giustizia al suo fascino?
Non renderebbe giustizia al suo fascino.
Il tuo libro sul comodino?
Non tengo libri sul comodino, anche se mi piacerebbe.
Che musica ascolti?
Musica da film
Quando sei in questa sorta di estasi lavorativa, in qualità di creatore, a cosa pensi? Ad una musica, una scultura, un dipinto?
Una Musica
Tra le peculiarità delle tue tecniche leggo che parli di: Gravitazionale, Rosa, Solchi, Tridimensionale, Ventaglio, Verticale e Vortice. Di cosa si tratta nello specifico?
Si tratta di vera manipolazione dei capelli.
Poi ne hai sviluppate altre ancora: quali sono e qual è la loro particolarità?
Filigrana: una vera chicca.
Leggo che hai creato oltre 460 Raccolti, divisi in vari livelli: di cosa stiamo parlando?
Ho dovuto dividere i Raccolti in 3 livelli per necessità di corsi. Abbiamo il 1° il 2° ed il 3°.
Un’ultima curiosità: hai scritto che, attualmente, sei seguito da quarantamila stilisti, da ogni parte del mondo. Che significa ciò?
Questo significa che il mio stile piace. E ciò mi rende felice.
Riportando solo che sia nel 2016 che nel 2017 viene considerato il numero uno al mondo per i suoi Raccolti; che ha presentato il suo stile unico ed inimitabile finanche in Turchia ed Argentina; che quest’anno ha ritirato, in Colombia, il correlato premio Award: ringrazio Vincenzo Cianciolo, persona schiva e oltremodo riservata e che ama esprimersi soprattutto attraverso il suo smisurato talento, per il tempo che mi ha concesso, e pertanto vi invito a visionare le sue Opere: e poi ditemi se queste non sono autentica Poesia.
filippodinardo@libero.it
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