Da Neapolis A Parthenope in un itinerario storico datato almeno 2400 anni 

Come si era promesso ai lettori, torniamo a scrivere del passato di Napoli partendo con il viaggio nel tempo dalle sue più lontane origini, ancor prima che divenisse un insediamento ellenistico, denominato Nea Polis, ovvero un nuovo insediamento fittamente popolato.   Quello sorto a seguito di una fase di colonizzazione di genti mediterranee in un’epoca pre-romanica databile ad oltre 2.400 anni fa e probabilmente giunti, via mare, dalla lontana Ellade, di cui Cuma era un’importante colonia.

Insediamento urbano che in epoca successiva assumerà la denominazione di Parthenope, per poi divenire l’attuale, Napoli.

Secondo gli studi ormai più accreditati e condivisi, basati sui ritrovamenti archeologici e la datazione dei reperti, le origini dell’insediamento umano, ubicato in una collocazione tanto salubre e favorevole, sarebbero però molto più antiche risalendo nel tempo a circa 5.000 anni fa.

Infatti, scendendo per gli accessi della Napoli sotterranea resi utilizzabili nei due principali itinerari praticabili, una volta raggiunto un livello inferiore variabile fra gli oltre 20 ed i 40 metri rispetto alla superficie, ciascun visitatore può veder scorrere il libro del tempo e della storia.

Laddove le prime vestigia umane, attraverso i complessi manufatti scavati e le tante opere di consolidamento, nei tanti secoli realizzate nel sottosuolo, risalgono in origine proprio ad epoca databile dai circa cinquemila anni orsono, in poi. Anche se sono principalmente due le epoche di piena attività: quella greca delle origini principali e la successiva romanica entrambe durate per quasi mille anni di storia.

Quindi, attualmente esistono due Napoli: una bellissima città che, nel suo nucleo centrale, è stata edificata in duemila anni sulla superficie a cui corrisponde in pianta, ed in copia quasi conforme, l’altra città, quella oscura scavata nel corrispondente sottosuolo, edificio dopo edificio, strade, piazze con luoghi inaspettati, suggestivi, qualche volta pure spettrali.

Ogni anno, con successo sempre crescente, per centinaia di migliaia di turisti nazionali ed esteri ormai “Napoli sotterranea” è diventata una tappa obbligata nella visita alla metropoli partenopea per scendere dagli accessi del centro storico entrando in cisterne, pozzi e cunicoli, messi opportunamente in sicurezza.

Si tratta di una visita che, per l’ospite di Napoli, rappresenta un’esperienza davvero unica, emozionante, neppure faticosa che certamente rimane nella memoria di chi l’effettua. Anzi, un’esperienza che non deve rimanere unica ma essere ripetuta.

Allora forza, consideratevi tutti “invitati” a Napoli.

Giorgio M. Palumbo

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