Fra Pompei e Torre Annunziata

Abbiamo tante volte già scritto dei tanti “tesori della Campania” non più nascosti come dei crescenti successi del turismo nazionale ed estero, anche nelle versioni di punta, in visita nella nostra Regione per raggiungere un patrimonio archeologico e di bellezze naturali immenso e da valorizzare sempre di più.

Si parla giustamente molto, in tutto il mondo, degli straordinari siti archeologici di Pompei ed Ercolano le cittadine che furono travolte e distrutte dalla tremenda eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. ora portate da sapienti restauri e dalle installazioni multimediali a livelli di fruizione turistica straordinari: con la sensazione del visitatore di poter muoversi e vivere in una casa di quell’epoca e abitata fino a poco prima della distruzione.

Ma oggi vogliamo invece parlare di Oplontis (Oplonti) un altro sito archeologico straordinario della Campania, certo meno conosciuto, che merita di essere sempre più lanciato nell’offerta turistica a livello internazionale.

Era una cittadina operosa, ben abitata da ceti medi ed operai e al centro di vie commerciali, posta fra Pompei e l’odierna città di Torre Annunziata tanto che pur essa seguì la sorte della vicina e di Ercolano, tutte annientate dalla nube ardente che il vulcano esplose sui dintorni. Gli scavi sono collocati proprio al centro della cittadina torrese, ma forse erano una periferia di Pompei..

La stessa denominazione di “Oplontis“ deriva dalla ricostruzione compiuta dai redattori della “Tabula peutingeriana” custodita in Austria nella National Bibliotech di Vienna, ovvero di una copia di epoca medioevale di una mappa molto più antica seguendo indicazioni e fonti anche pre-romaniche.

In particolare, si tratta di un importante documento, un mappale che riportava traccia dei più rilevanti aspetti fisici dei luoghi e delle grandi strade transitabili all’epoca del primo Impero romano, con le relative stazioni di posta e le distanze fra un punto e l’altro espresse in “milia” nel quale compare la denominazione, il toponimo – Oplontis – indica quelle strutture urbane situate fra Pompei ed Ercolano scoperte ufficialmente con gli scavi del primo Ottocento.

 La sua titolazione deriva dal nome del suo proprietario, tale Konrad Peutinger, che la ricevette in dono, nel 1507. La tabula è una striscia di pergamena vergata in epoca medioevale, forse nel 1.100 (XII secolo d.C.) lunga quasi 7 metri per una larghezza di 34 centimetri, ma l’originale doveva risalire almeno al III o IV secolo precedente.

Dagli scavi sono emersi i resti di case di villeggiatura per ceti medio agiati, alcune fattorie, delle saline e complessi termali di una zona ricca di acque. Si tratta di un sito bellissimo tutto da vedere nei particolari, un altro patrimonio dell’UNESCO.

Giorgio M. Palumbo

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