Ci vorranno almeno 3500 anni per smaltire i processi arretrati del Tribunale di Napoli nord
L’allarme-denuncia arriva direttamente dal presidente dell’Ufficio Giudiziario di Aversa, Luigi PIcardi per una situazione di collasso che vede protagonista uno dei luoghi di giustizia più affollati d’Italia.
Il presidente enuncia numeri da record stimati in termini di 25000 processi pendenti ancora da processare mentre le prime udienze avranno inizio a dicembre del 2026!
Proprio qui, ad Aversa, nell’Ufficio giudiziario più giovane d’Italia un processo penale con imputato a piede libero non inizia prima dei 4 anni.
Una vera assurdità, insomma, dettata anche dal fatto che la competenza di questa struttura si estende su un territorio che conta un milione di abitanti e comprende realtà complesse come Casal di Principe, Casapesenna, Marano, Caivano, ma anche Giugliano, che è la terza città della Campania.
Un bacino d’utenza vastissimo che prevede un giudice per ogni 11500 abitanti contro una media, per intenderci, del distretto pari ad un giudice per ogni 7mila abitanti. La pianta organica del personale amministrativo è la stessa del tribunale di Benevento. È chiaro a tutti che in queste condizioni e con questi numeri non si verrà mai fuori da questa che può considerarsi una vera e propria emergenza.
Il presidente Picardi, però, rivela anche che sia il Csm sia il ministero, negli ultimi anni, hanno già cercato di ovviare a questo problema ipotizzando la costruzione di altrettante aule di processo. Un primo progetto era, infatti, già partito nel 2013 ma, durante gli scavi, il ritrovamento di un arco magno, ha interrotto il prosieguo dei lavori per il subentro della sovrintendenza dei beni culturali a protezione del sito archeologico ritrovato.
Inoltre, per dare un aiuto alla situazione, il ministero aveva assegnato altri 126 impiegati che, però, a poco sono serviti sia per il numero esiguo delle nuove unità sia perché non vi sono aule disponibili per nuovi processi. Tanto è vero che, spesso, i giudici sono costretti ad andare in trasferta a Napoli o a Santa Maria Capua Vetere e gli interrogatori dei detenuti si tengono nel carcere di Poggioreale.
Infine, il presidente conclude che negli ultimi mesi relativi a questo ultimo anno post pandemico avrebbero recuperato in semplificazione solo 7 processi penali sui 25000 pendenti “continuando così, ci vorranno circa 3500 anni per arrivare alla chiusura dei processi”.
Il presidente parla con rammarico anche delle modifiche alle leggi soprattutto a seguito della “riforma Cartabia” che praticamente avrebbe legato le mani ai giudici circa le sentenze che, nonostante le difficoltà, portano comunque ad un lavoro estenuante da parte di avvocati, giudici e addetti ai lavori.
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Marianna Di Donna