Omicidi nel Don Guanella, una trappola e poi l’agguato dopo una soffiata

Pasquale Torre  fratello del killer pentito Mariano Torre e il 35enne Giuseppe Di Napoli uccisi ieri nel rione Don Guanella sarebbero rimasti vittima di un agguato ben pianificato.

I due, infatti, pare si trovassero all’interno della loro auto, in un posto a loro molto conosciuto e nel quale, probabilmente, mai avrebbero pensato di esporsi a pericoli.

E invece così non è stato perché entrambi, secondo le indagini, sarebbero rimasti vittime di una soffiata che avrebbe scandito i tempi della loro esecuzione.

Miano, Piscinola e Chiaiano tornano ad essere i luoghi scenario di agguati ad opera della guerra dei clan sugli affari della droga nell’area nord di Napoli.

Nel pomeriggio di ieri, all’interno del Parco Colombi, nel rione Don Guanella, due sicari a bordo di una moto di grossa cilindrata, hanno aperto il fuoco sparando a bruciapelo una quantità indefinita di proiettili con il fine di non lasciare scampo alle vittime.

Giuseppe Di Napoli, 35 anni, sarebbe riuscito a scendere dall’auto nel tentativo di mettersi in salvo, ma, a causa delle numerose ferite, sarebbe stato raggiunto da uno dei sicari che lo avrebbe finito.

Pasquale Torre, 45 anni, noto alle forze dell’ordine perché fratello del killer pentito Mariano Torre, invece, sarebbe morto crivellato di colpi all’interno dell’automobile.

Subito dopo l’esecuzione i sicari si sarebbero dileguati sfruttando la complicità di qualcuno che avrebbe tenuto aperto il cancello del parco per consentire la loro fuga.

Foto dal web

Marianna Di Donna

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