Kvaradona, 192 giorni dopo l’ultimo gol, illumina il Maradona e il Napoli
Finalmente arrivò il Napoli, a fine settembre, alla sesta di campionato. In realtà qualche cenno di ripresa si era visto a Bologna, dove il Napoli tra un palo ed un penalty sbagliato avrebbe meritato i tre punti.
Stasera, al Maradona contro l’Udinese di Sottil gli azzurri sfoderano una prestazione di altissimo livello. Quello che tutti stavamo aspettando. E non è un caso se tutto ciò è avvenuto con la migliore partita di Kvaratskhelia da fine marzo ad oggi. Il fuoriclasse georgiano ha interpretato una partita inavvicinabile, con gol, palo, traversa, dribbling, assist, lanci. Una vera e propria ira. Basterebbe che giocasse al 60 per cento di come fatto stasera, che il Napoli sarebbe di diritto la vera anti Inter.
I milanesi neroazzurri che stasera, in modo inaspettato, hanno perso in casa contro il Sassuolo, che a sua volta riesce a fare una doppietta insperata ed incredibile dopo aver battuto la Juventus solo sabato scorso.
La gara tra Napoli e Udinese è senza storia. Da subito i campioni in carica fanno capire che non solo cercano i tre punti, ma li vogliono con tutte le loro forze.
Il Napoli domina in lungo e in largo come possesso palla, tiri, passaggi riusciti, contrasti. Arriva primo su ogni pallone. Quando gioca così, è una squadra quasi imbattibile.
Gli uomini guidati da Garcìa passano in vantaggio grazie ad un rigore solare (non visto dall’arbitro Manganiello) che viene però segnalato dal Var, trasformato da Zielinski, nonostante il tecnico francese avrebbe voluto che a calciarlo fosse Victor Osimhen. Ma il nigeriano la rete la trova poco dopo, grazie ad un assist del sempre generosissimo Politano di pregevole fattura.
Nella seconda frazione rete di Kvaratskhelia e Simeone, intervallati da un eurogol del bravo Samardzic, che porta a spasso mezza squadra prima di depositare la sfera alle spalle di un incolpevole Meret.
Eppure la giornata non era iniziata bene per il club di De Laurentiis, dopo il famoso video su Osimhen su TikTok. Ci si aspettavano, probabilmente, fischi da parte della tifoseria nel confronti del nigeriano. Invece è uno dei più acclamati, in barba al concetto vecchio e ritrito del “solo la maglia”. Mentre Garcia, che tanto ha difeso Osimhen nel pre gara (e anche nel post) si becca i fischi del Maradona. In modo ingeneroso, ovviamente. Perché prendere una squadra come il Napoli, campione in carica, e dopo che ci sono, come si è visto, delle grane di spogliatoio, non sarebbe stato facile per nessuno.
Il francese invece, nonostante gli errori che ha commesso, si è dimostrato “uomo”, prima che allenatore intelligente, sperando possa continuare su questa falsariga.
Sabato ci sarà il Lecce in trasferta e martedì il Real Madrid dell’ex Ancelotti a Fuorigrotta. La mente, inevitabilmente, torna all’anno scorso quando il Napoli, dopo i pareggi di Firenze e proprio Lecce in casa, rifilò 4 gol al Liverpool in Champions League per quella che fu una delle più belle prestazioni della storia del Napoli. Tre giorni dopo, vinse con lo Spezia all’ultimo respiro grazie ad un gol di Raspadori. Il Napoli divenne consapevole di essere una signora squadra e da quel pomeriggio iniziò la lunga cavalcata.
La speranza è che martedì sera avremo le stesse sensazioni.
Noi tifosi e soprattutto i ragazzi con la maglia azzurra.
Vincenzo Barretta