Lo scorso 24 marzo l’associazione socio-culturale The Dreamers ha compiuto il settimo anno di attività sul territorio. Questa è formata da giovani ragazzi melitesi con il sogno (come cita il nome della stessa: I Sognatori) di cambiare, o quanto meno migliorare, la realtà non del tutto semplice in cui viviamo.  Nonostante le difficoltà e gli ostacoli incontrati, come leggeremo più avanti, sono numerose le opere di riqualificazione che hanno realizzato e le iniziative organizzate  a cui hanno preso parte centinaia di persone; per citare le parole del presidente Giovanni Sodano “Sette anni sono tanti, per cui riassumere tutte le iniziative che reputo più importanti è difficile”. Ma vediamo più approfonditamente le parole del presidente ad alcune domande poste.

Com’è nata l’idea dell’associazione e del nome?

L’associazione è nata sette anni fa dall’idea di un gruppo di giovani universitari che avevano intenzione di mettere insieme le proprie forze per fare qualcosa di buono in un contesto difficile come quello della nostra cittadina.  Quanto al nome, ne abbiamo discusso a lungo durante una delle nostre prime riunioni e parlando del film omonimo di Bertolucci ci è venuta l’idea di utilizzarlo per la nostra associazione. Calzava a pennello con quello che era,  e che tutt’oggi è, il nostro obiettivo ovvero un vero e proprio sogno, quello di realizzare qualche progetto che ci consentisse di migliorare questo posto.

Siete attivi sul territorio da ormai sette anni, quali sono le iniziative che vi hanno resi più fieri?

 Sicuramente quelle che ci hanno resi più fieri sono quelle attraverso cui siamo riusciti a riqualificare il territorio. Mi riferisco in particolare a  Melitown jam, ovvero la jam session che abbiamo messo in piedi qualche anno fa alla  scuola media Marino Guarano. In quell’occasione siamo riusciti a combinare un lavoro di riqualificazione dell’edificio scolastico grazie alla collaborazione con un gruppo di artisti di strada e allo stesso tempo organizzare un vero e proprio evento dedicato all’hip hop cui hanno preso parte artisti da tutta la regione se non da più regioni con un’affluenza veramente notevole.  Inoltre voglio ricordare anche i due progetti di riqualificazione che abbiamo organizzato rispettivamente al liceo Kant e alla scuola elementare Giovanni Falcone. Questi ci hanno  permesso di mettere a nuovo le facciate di entrambi gli istituti con la collaborazione, come per Melitown, di un gruppo di street artists che ha collaborato con noi per tanto tempo.

Come pensi si possano invogliare i giovani melitesi a lottare di più per il futuro del paese?

Invogliare i giovani ad unirsi per una causa come questa non è affatto semplice, soprattutto tenendo conto che da alcuni anni ormai questo posto è diventato un vero e proprio dormitorio.  Sicuramente quello su cui stiamo lavorando in questo senso da un annetto e mezzo a questa parte è mettere in piedi un polo di aggregazione al centro della nostra cittadina, ovvero la nostra sede, che abbiamo collocato non a caso nei pressi della piazza centrale in maniera tale da creare un punto di riferimento per tutti i ragazzi che intendono darci una mano per realizzare i nostri progetti  ma anche che vogliono frequentare un po’ di più la città anche semplicemente passando per fare un giro all’interno dei nostri locali, fare una chiacchierata con noi, prendere una consumazione.

Se poteste chiedere qualcosa all’amministrazione comunale, cosa chiedereste?

Da quando la nuova amministrazione si è insediata ci siamo trovati davanti un vero e proprio muro. Non abbiamo avuto alcuna forma di collaborazione con questa amministrazione comunale. Malgrado avessimo chiesto il rinnovo del contratto che ci ha permesso di riqualificare l’aiuola di cinquanta metri nei pressi del comune, non ci è stato concesso per ragioni completamente infondate. Il risultato è che quell’aiuola oggi è in condizioni pietose. Quello che possiamo chiedere all’amministrazione comunale è  dare una mano alle poche realtà veramente fertili, limpide e operative come la nostra, anche solo in termini di collaborazione nella realizzazione dei nostri progetti.

Tonia Schiattarella

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