Addio al telemarketing molesto
Da oggi si può dire addio al telemarketing molesto: a partire dalla giornata odierna, infatti, è entrato in vigore il Registro pubblico delle opposizioni che consentirà di non ricevere chiamate spam e ai fini pubblicitari sia su cellulari che tu telefoni fissi.

Stop al telemarketing molesto, nasce il Registro delle opposizioni
Si tratta di una delle novità introdotte su proposta del ministro Giorgetti: attraverso la piattaforma si completerà un processo molto atteso dai cittadini che ha coinvolto il Garante della Privacy, gli operati e le associazioni dei consumatori.
Il servizio sarà pubblico e totalmente gratuito per tutti i cittadini che, una volta iscritti al registro, non potranno più essere contattati dagli operatori di telemarketing, a meno che questi ultimi non abbiano ottenuto un consenso specifico.
Il Registro sarà rivolto esclusivamente agli intestatari, persone fisiche, giuridiche, enti o associazioni, di numeri telefonici o di un eventuale indirizzo di posta cartacea associato.
Iscriversi al registro delle opposizioni è molto semplice e può effettuarsi attraverso quattro modalità:
- accederndo al sito www.registrodelleopposizioni.it compilando il modulo elettronico;
- telefonando al numero verde 800 957 766 per le utenze fisse o allo 06 42986411 per i telefoni cellulari;
- inviando un apposito modulo digitale tramite mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it;
- tramite raccomandata.
L’iscrizione al vecchio sito RDO sarà revocata e non sarà più valida, inoltre con la nuova iscrizione vengono revocati tutti i consensi precedentemente espressi, con qualsiasi forma o mezzo, che autorizzano il trattamento di numerazioni telefoniche nazionali.
Gli operatori di telemarketing che utilizzano i dati presenti negli elenchi pubblici è tenuto a verificare con il Registro delle Opposizioni i potenziale contatti: in caso di violazione delle disposizioni, la società di telemarketing riischia sanzioni amministrative pucuniarie fino a 20 milioni di euro e per le imprese sono previste multe fino al 4% del fatturato totale annuo.
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