È un parroco casertano quello che è stato accusato di pedofilia: si tratta di Michele Mottola, originario di Qualiano, che lo scorso 25 maggio fu incastrato da alcuni file audio registrati da un’undicenne che più volte aveva chiesto aiuto, senza essere ascoltata e creduta.

Fu proprio a causa delle sue richieste di aiuto inascoltate che la ragazzina decise di iniziare a registrare e documentare i suoi incontri con Don Michele, azione che ha fatto si che il parroco venisse sospeso e che venissero presi provvedimenti canonici e civili presso i rispettivi tribunali; gli è stato, inoltre, vietato di celebrare messe e incontrare i fedeli.

È stato il vescovo Angelo Spinillo a prendere i primi provvedimenti in seguito alla denuncia della famiglia prima alla Curia e poi alla Polizia.

Mai nessuno aveva denunciato Don Michele, si dice che avesse rivoluzionato, in positivo, la chiesa di Trentola Ducenta e si è, infatti, urlato al complotto ma ad incastrarlo definitivamente sono state le registrazioni della ragazza in cui Mottola la esortava a dargli “un bacetto”, abbracciarlo, lavarsi i denti e, talvolta, si sentivano in sottofondo sussurri, fruscii e richieste di smetterla da parte dell’11enne.
Ciò che ha scatenato ancora di più l’ira è stata anche una frase detta dallo stesso Mottola:”Queste sono cose che fanno i fidanzati” e una domanda scritta all’interno del diario della giovane:”Ma quello che facciamo io e Don Michele è sesso?”

Durante l’ultimo interrogatorio, la ragazza è stata ascoltata in modo protetto e in presenza di uno psicologo ma, nonostante le evidenti prove, Mottola è stato pronto a negare tutto.

L’uomo si trova ora in stato di fermo ma la Procura di Napoli Nord, insieme a Francesco Greco, sta continuando ad ingare su quanto accaduto per riuscire presto ad arrivare ad una svolta.

Laura Barbato

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