Comunicato stampa del Consigliere Comunale del Partito democratico santantimese
In questi ultimi periodi, purtroppo, Sant’Antimo sembra essere ritornata indietro di tanti anni, quando le azioni della criminalità organizzata, oltre a incutere quotidianamente paura nella cittadinanza, tendevano a minare la serenità delle amministrazioni comunali in carica, intimidendo con l’uso della forza e della minaccia chi non volesse adeguarsi a quel criminoso sistema di potere. Da sempre, il mio impegno e’ stato influenzato dal netto rifiuto di piegarmi a quelle logiche del malaffare, e da sempre la mia azione e’ stata indirizzata in primo luogo al bene della collettività santantimese. E sempre con quest’unico obiettivo, ho convintamente, lealmente ed entusiasticamente sostenuto Aurelio Russo come candidato a Sindaco di una coalizione che, seppur eterogenea e a tratti rissosa, si proponeva, dopo anni di cattiva gestione della macchina comunale, di dare al paese un reale segno di discontinuità e cambiamento rispetto a logiche del passato che non ci sono mai appartenute. Pur avendo bene in mente che la composizione cosi eterogenea della coalizione amministrativa premiata dalle urne e dai cittadini, potesse comportare, strada facendo, l’assunzione di scelte politiche forti e decise, quello a cui si e’ assistito ultimamente, impone una riflessione seria per quanto sofferta, oltre a importanti interrogativi.
- E’ mai possibile che, in presenza di pur forti fibrillazioni all’interno della maggioranza consiliare, invece di scegliere la politica come principale via di soluzione, si preferisca di fare accordi notturni con consiglieri di opposizione stabilendo, ancor prima di eventuali dimissioni del Sindaco, il prezzo politico che questo passaggio di casacca comporta?
- Era davvero cosi irrimediabilmente compromessa la tenuta della maggioranza premiata dai cittadini da impedire al Sindaco e a tutta la coalizione di promuovere un’ulteriore tentativo di mediazione, attraverso una attenta e responsabile verifica politica all’interno della maggioranza stessa, volta a favorire un ritorno alla normalità nei rapporti tra le forze che la compongono?
- Era davvero cosi impossibile, in sostanza, mettere finalmente al centro di tutto la politica, evitando inutili e dannose fughe in avanti?
Ritengo che questa crisi potesse e dovesse avere altri sbocchi, di tipo politico e istituzionale, coinvolgendo in una discussione aperta sugli aspetti fondamentali e qualificanti del nostro programma di amministrazione tutta la cittadinanza e tutto il consiglio comunale, promuovendo un confronto politico-programmatico serio con tutte quelle forze politiche che potessero e volessero realmente dare una loro adesione.
Ritengo la strada scelta, invece, estremamente sbagliata e precipitosa, perché espone l’amministrazione ad un salto nel buio, facendo prevalere la logica dei numeri a tutti i costi alla logica della qualità da offrire ai cittadini prima di tutto.
Eppure, con coerenza, responsabilità e una buona dose di ottimismo, credo ancora che ci sia il tempo per mettere finalmente la politica al centro del dibattito istituzionale.
Ed e’ con questo spirito che chiedo al Sindaco di fermarsi ancora a riflettere e di dare grande prova di maturità politica, ponendo un freno a quest’accelerazione, facendosi promotore di un franco, aperto e chiaro dibattito pubblico.
Non inseguo cariche o favori. Non intendo alzare la voce per occupare posti di comando. Lo testimonia il fatto di aver rassegnato le dimissioni da presidente della commissione bilancio senza chiedere nulla in cambio, rinunciando all’indennità dei gettoni di presenza che la presenza in una commissione consiliare comporta. Ed e’ in quest’ottica che, seppur non avendole in alcun modo influenzate o suggerite, apprezzo e appoggio le dimissioni da Assessore alle Politiche Sociali di Roberto Ferrandino, la cui nomina, è bene ricordarlo e sottolinearlo, non è in alcun modo attribuibile a me, visto che Roberto, probabilmente, è stato l’unico Assessore designato e proposto al Sindaco da un Partito di maggioranza dopo un franco, appassionato e per certi versi sofferto dibattito all’interno del proprio organo dirigente, ovvero il comitato direttivo del Partito Democratico di Sant’Antimo.
Ho sempre, in qualsiasi momento storico, mostrato coerenza nelle mie scelte. E continuerò a farlo anche se questo accorato appello dovesse purtroppo cadere nel vuoto. Coerenza con me stesso e coerenza nei confronti degli elettori che mi hanno eletto. E in rispetto dei quali, non potrò mai avallare accordi e promesse fatte all’oscuro di un civile e democratico dibattito. Cosi come non potrò mai accettare provvedimenti che potranno andare nella direzione opposta indicata dal nostro programma elettorale.
Lo devo a me stesso e al mio impegno politico e civile.
Lo devo agli elettori che con il loro voto hanno riposto in noi la speranza di un cambiamento reale.
Lo devo a chi, come Roberto Ferrandino, non ha esitato a rinunciare ad essere titolare di una delega assessoriale per manifestare il proprio dissenso politico.
Lo devo al mio partito, alla sua storia. Quel Partito Democratico che a Sant’Antimo mi ha visto tra i fondatori, e candidato a Sindaco. Lo stesso Partito Democratico a cui ,nei prossimi mesi, avrò modo di dare il mio contributo diretto ai massimi livelli regionali, avendo avuto, in occasione delle ultime primarie, l’onore e l’onere di essere eletto all’Assemblea Regionale, e che , a livello locale, continuando la mia attività, anche muovendo critiche e manifestando dissenso, mi impegnerò a spronare per il bene del nostro paese.
Lo devo, in particolar modo, alla nostra amata Sant’Antimo.