“La disonestà intellettuale del sindaco di Sant’Antimo è disarmante: non ha un solo merito ma se li attribuisce tutti: non solo non ha espropriato un bel niente a nessuno ma viene a raccontarci, con l’egocentrismo tipico dei megalomani, di essere stato il protagonista di chissà quale stagione della legalità. Insomma, siamo alle solite pagliacciate. Ci chiediamo piuttosto dov’era il sindaco Russo quando, senza alcun aggravio alle casse comunali ed anzi recuperando oltre due milioni di euro, le precedenti amministrazioni destinavano gli immobili confiscati ai Carabinieri, ai disabili o alla formazione per gli extracomunitariri. Forse a Solopaca a godersi il suo buon vino? Qualcuno gli spieghi in modo chiaro che chi confisca i beni ai camorristi è lo Stato, il comune, al massimo , può solo rendersi disponibile a gestirli. E speriamo che lo faccia in modo trasparente e nell’interesse della collettività. Per questo, invitiamo il sindaco a non utilizzarli come strumento di propaganda, come sta facendo in questa campagna politica volta a recuperare un’ immagine oramai irrimediabilmente compromessa dai tanti fallimenti, dalle tante promesse mai mantenute.

“Visto che fino ad oggi se c’era un immobile libero l’ha elargito ai clientes di qualche associazione-amica e visto che fino ad oggi di tutto può vantarsi fuorché di aver portato trasparenza e legalità, un suggerimento glielo diamo: lavori in silenzio, produca qualcosa di concreto e di utile alla comunità oppure se ne ritorni a Solopaca proponendosi di non tornare. Che è poi il migliore augurio che oggi ci sentiamo di fare a chi amiamo veramente: Sant’Antimo”.

Comunicato stampa

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