Un commerciante cinese punta il dito contro degli agenti di polizia per insulti razzisti

Il fatto è accaduto giovedì scorso in un negozio di articoli per la casa di Frattamaggiore, gestito da un commerciante cinese nato e cresciuto in Italia.

Dall’interno del negozio del 22enne cinese, Chen Chaolao, sarebbe partita una telefonata effettuata da una cliente che richiedeva un intervento nel negozio stesso. La donna sembra avesse accidentalmente rotto un articolo e pare si rifiutasse di pagarlo perché costretta dal commerciante.

L’arrivo degli agenti viene ripreso dalle telecamere di videosorveglianza presenti fuori e dentro il negozio. Lo stesso video, poi, verrà reso pubblico dallo stesso commerciante via social divenendo in poco tempo virale.

Nelle immagini viene ripreso il momento di confronto tra il commerciante cinese e gli agenti, da lì a poco, però, la situazione sembra precipitare allorquando gli agenti decidono di portarlo in centrale.

Il 22enne commerciante cinese punterebbe il dito contro gli agenti per denunciare episodi di razzismo fatti di insulti verso le sue origini. Il giovane, interrogato, avrebbe riferito che, durante il controllo effettuato all’interno del suo negozio e verso la sua persona, gli agenti non avrebbero evitato di apostrofarlo con epiteti dal sapore razzista.

Diversa la posizione degli agenti della Questura di Napoli che avrebbero fornito una versione piuttosto differente rispetto alle dichiarazioni-denuncia, tra l’altro avvenute via social.

Gli agenti di polizia intervenuti sul posto avrebbero riferito che Chen Chaolao si sarebbe rifiutato più volte di fornire le proprie generalità tanto da essere accompagnato negli uffici dove è stato identificato per poi essere denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.

Nel video, infatti, viene ripresa l’intera dinamica che vedrebbe un intervento di circa 6 minuti nei quali gli agenti avvicinano il commerciante chiedendo le generalità e i rispettivi documenti. Dopo un primo momento di tranquillità nei quali sembra vi sia collaborazione, secondo gli agenti, il giovane avrebbe non fornito alcunché dicendo di non averli con sé.

Il giovane, dal suo canto, avrebbe riferito di aver mostrato agli agenti i suoi documenti in formato digitale attraverso il suo smartphone e che, secondo gli agenti stessi, fosse consuetudine degli stranieri cercare di fornire le proprie generalità digitalmente perché probabilmente falsificate. A quel punto il frame successivo riprende il commerciante che viene portato via dal negozio  condotto in centrale.

Sarebbe qui che, a detta del 22enne, vi sarebbero stati gli insulti a carattere razzista; secondo le sue dichiarazioni, uno degli agenti gli avrebbe detto che “gli italiani possono girare senza documenti, mentre gli stranieri no”.

Il 22enne Chen, però, rimarca la sua versione, asserendo che tali insulti sarebbero continuati anche una volta arrivati in commissariato.

Intanto la Procura di Napoli ha aperto un’indagine per far luce sull’episodio.

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Foto dal web

Marianna Di Donna

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