Lo vediamo ogni giorno in Tivù: in Italia è tutto un mangia mangia.

Non siate maligni: non sto parlando dei politici; e non siate bugiardi, dicendo che non avete più la televisione e perciò non dovete pagare il canone.

Mi riferisco, bensì, ai programmi culinari che a tutte le ore, Night & Day, imperversano sulle reti, private e non.

Chef che danno lezioni agli aspiranti ristoratori; piatti preparati con ingredienti di cui nemmeno sapevate l’esistenza; filosofie alimentari pronte in cinque minuti, per quei piatti che a copiarli impiegate mezza giornata, e poi dovete ricorrere al surgelato.

Dietisti e Nutrizionisti che ci dicono come far perdere kilogrammi ai nostri figli/nipoti obesi, il cui unico sport è il sollevamento del cellulare.

Diciamoci la verità: a questo marasma di informazione alimentare facciamo fatica a stargli dietro e magari preferiamo -stavo per dire che siamo obbligati- ingurgitare quello che la cuoca di famiglia, per grazia ricevuta, ci prepara.

E guai a blaterare che vostra madre cucinava meglio. Il numero dell’avvocato divorzista è il primo in ordine cronologico sul telefonino della signora moglie.

Ma l’arte della cucina, come abbiamo imparato ad apprezzare, non è più, da tempo, una prerogativa del sesso, una volta, debole.

E, aldilà di queste disquisizioni, dobbiamo pure prendere atto che la, talvolta, disinformazione e la non conoscenza ci deviano verso ragionamenti e/o idiosincrasie difficili da rimuovere.

E proprio per cercare di mettere ordine in questo caos gastronomico che ho incontrato Barbara Felice, Factotum di Raw In Naples, la quale ci porterà, con professionale cognizione, a conoscenza di come i pregiudizi e la mala informazione siano alla base della nostra, forse, errata alimentazione.

Eccovi la nostra chiacchierata.

Quando nasce Raw in Naples?

Il 1° Aprile del 2015, ma non era un pesce d’Aprile!

Chi sono gli ideatori?

Barbara Martiri (Sous-Chef) e Felice Iavazzo (Chef), compagni nella vita e vegan crudisti da tre anni.

Perché avete pensato a questo tipo particolare di cucina? In pratica: cosa mangiano i vegan crudisti?

Abbiamo pensato di diffondere questo tipo particolare di alimentazione perché è quella che noi seguiamo da tre anni e che ci ha portato enormi benefici in termini di salute e benessere. Ci sembrava giusto che anche altre persone sapessero che esiste un modo di alimentarsi che sia allo stesso tempo sano e gustoso. L’alimentazione vegan crudista è basata su frutta, verdura, noci e semi. Nella cucina gourmet che proponiamo vengono usate tecniche particolari come ammollo, fermentazione, germogliazione e l’essiccazione ad una temperatura massima di 42°C, in modo da preservare tutte le proprietà nutrizionali degli ingredienti usati. Queste tecniche servono per preparare pietanze che non hanno nulla da invidiare alle versioni tradizionali come i non formaggi e le Rawciotte come le chiamiamo noi (caciotte di noci fermentate), crackers, grissini, pane.

Come scegliete gli ingredienti per le vostre pietanze?

Per quanto riguarda il fresco, scegliamo solamente frutta e verdura di stagione bio o a coltivazione naturale, le noci le acquistiamo alla spina e tutto il resto lo acquistiamo online rigorosamente bio (semi, sciroppo d’agave scuro, zucchero di cocco, olio extravergine di cocco, cacao crudo).

Come trattate gli alimenti da cucinare?

Visto che gli alimenti che usiamo vengono mangiati crudi, li manipoliamo il meno possibile in modo da mantenerne intatte tutte le proprietà organolettiche. Gli utensili che usiamo sono mandolina, estrattore di succhi, frullatore, robot ed essiccatore (max 42°C).

Avete scelto di divulgare l’alimentazione Vegan Crudista, e noto che tantissima gente si sta avvicinando a questa, se posso chiamarla così, disciplina alimentare: quali sono i benefici che si riscontrano?

Sì, in effetti c’è sempre un maggior interesse, vediamo che le persone cercano informazioni per seguire un’alimentazione che amiamo chiamare consapevole.

I benefici sono tanti e tutte le persone che hanno deciso di approcciarsi a questo tipo di alimentazione ne hanno avuti. Si parte sicuramente dall’avere una maggiore energia, la pelle diventa più idratata e luminosa; i primi tempi è possibile avere delle crisi eliminative chiamate “Detox”, sono solo gli effetti positivi di un’alimentazione basata principalmente su frutta e verdura, significa che il nostro organismo sta buttando fuori le tossine che possono anche accumularsi per anni se non diamo modo al nostro corpo di eliminarle adottando un corretto stile di vita alimentare.

Alla fine di un pranzo, l’usanza è di concluderlo con un bel dolce gratificante: cosa preparate per addolcire il palato dei vostri avventori?

La pasticceria è il nostro cavallo di battaglia: onestamente non c’è mai stata una persona a cui non sia piaciuto un nostro dolce. Non siamo autodidatti, lo chef di Raw in Naples, Felice Iavazzo, ha partecipato a laboratori di cucina con chef e pasticceri vegan crudisti. Le materie prime che usiamo principalmente per i nostri dolci sono le noci (anacardi, mandorle, noci, noci Brasiliane, noci di Macadamia, noci pecan e pistacchi), il cacao crudo estratto direttamente dalla fava di cacao e il cocco in tutte le sue varianti (farina, rapè, olio extravergine), usiamo solo dolcificanti naturali come lo sciroppo d’agave scuro e lo zucchero di cocco che hanno un basso indice glicemico e quindi adatti anche per chi soffre di diabete.

Ma ci saranno pure delle “controindicazioni” per chi si alimenta esclusivamente in questo modo?

Oltre ad essere vegan crudisti, seguiamo anche le regole dell’igienismo naturale, in effetti abbiamo conosciuto questo tipo di stile alimentare tramite Valdo Vaccaro (valdovaccaro.blogspot.it) che è un igienista naturale per l’appunto. Rispondo a questa domanda con una sua affermazione: “L’igiene naturale e il vegan-crudismo tendenziale nella dieta, non sono un orgasmo idealistico e romantico, come qualcuno vorrebbe insinuare. Sono piuttosto un’ancora di salvezza. Rappresentano non certo un volo pindarico o un avventuroso salto nel buio, ma piuttosto la verità e la perfezione assoluta per l’essere umano, oltre che una imprescindibile necessità esistenziale”.

La cucina partenopea, in particolar modo, fornisce svariate forme di nutrimento. Ecco: cosa salvare e quali i cibi da evitare?

Con riferimento anche al cotto vegano una bella pasta e fagioli ci può stare, salverei tutti i piatti con i legumi e le zuppe, ovviamente senza aggiunta di proteine animali, sono buoni e gratificano. Invece, la maggior parte delle verdure che siamo abituati a stracuocere possono essere gustate anche crude. Cocomeri e meloni, a differenza della tradizione vanno mangiati sempre da soli e a digiuno, mai dopo i pasti soprattutto la domenica. Della cucina partenopea, in versione crudista facciamo piatti come zucchine alla scapece, puparuol ‘mbuttunate, la caprese, polpettine al sugo, peperoni “arrostiti”.

La nostra cultura culinaria è composta da tante pietanze e prodotti in cui spesso la carne, sia bianca che rossa, viene consumata in dosi talvolta esagerate. Come invertire la tendenza? In che modo “scardinare” un pensiero storico e schierarsi verso una cultura prettamente vegetale?

Quello che cerchiamo di far capire alle persone sono le ragioni per cui la carne non è un alimento adatto all’uomo; anche se spesso non è semplice, visti i decenni di bombardamenti di informazioni che ci hanno portato allo stato attuale delle cose.  Quello che consigliamo è un approccio graduale, cominciare a diminuire il consumo di carne e sostituirlo con prodotti che madre natura gentilmente ci offre.

Ma, ai fini di un giusto e corretto sostentamento del corpo umano, è pensabile abolire alcuni generi alimentari?

Essere vegani significa non consumare proteine animali, il che non significa abolire le proteine dalla propria dieta. Si pensa erroneamente che le proteine siano presenti solo nella carne, ma anche il mondo vegetale ha alimenti che ne contengono e anche tante come i lupini che hanno a parità di peso le stesse proteine della carne. Le proteine le integriamo con noci e semi (semi di girasole, semi di zucca, semi di canapa decorticati, semi di chia). Tra l’altro il nostro corpo non ha bisogno di ricevere troppe proteine, ne bastano 25g al giorno per soddisfare tutte le necessità il che equivale ad una manciata di noci o semi al giorno.

Chiunque può avvicinarsi alla cultura vegan crudista? Oppure vi sono soggetti a cui è precluso alimentarsi in questi termini?

Tutti possono avvicinarsi all’alimentazione vegan crudista. Il corretto carburante del nostro corpo può solo essere una dieta fatta di alimenti vivi!

Non posso pensare, però, che per secoli abbiamo commesso errori alimentari così macroscopici, e che nessuno se ne sia reso conto. Vogliamo fare chiarezza sui prodotti Bio, sugli Organismi Geneticamente Modificati, e specialmente sulla Cucina Vegana? Se ne parla da tempo, ma credo che non tutto sia stato, correttamente, rivelato.

Ho appena finito di leggere il libro di T. Colin Campbell “Whole Vegetale E Integrale”, dove spiega dettagliatamente del come e perché si sia arrivato a tutto questo. Può sembrare un’eresia, ma tutto sta dietro ad un sistema che non mira alla salute dell’individuo, ma al profitto economico. Per quanto riguarda i prodotti bio, cerchiamo di acquistarli quando possibile perché con i prodotti bio si è sicuri che non ci sono OGM. Questo però non deve essere un’ossessione, se non troviamo il prodotto bio lo acquistiamo lo stesso, di certo non rinunciamo ad esempio alle albicocche perché non le troviamo certificate bio. Ci sono tantissimi piccoli agricoltori che seguono una coltivazione naturale anche se non certificata. Ci deve essere una giusta attenzione, ma sempre senza stress.

Avete un sito internet per coloro che vogliono andare ad approfondire per saperne di più, e magari contattarvi?

Al momento il nostro canale di comunicazione è la nostra pagina Facebook di RAW IN NAPLES, dove diamo sia informazioni riguardanti salute e benessere che condivisione di eventi olistici oppure dove le persone ci possono contattare direttamente per avere maggiori informazioni a riguardo l’alimentazione vegan crudista.

Avete anche un locale dove venire a degustare i vostri manicaretti?

A partire da Aprile di quest’anno abbiamo aperto il nostro Home Restaurant, a Giugliano in Campania, dove organizziamo pranzi e cene. C’è anche la possibilità che le persone prenotino una serata o un pranzo da noi, anche solo per 2 persone. Il menù è sempre personalizzabile in base ai propri gusti e preferenze.

Quali sono i giorni e gli orari di apertura?
Lavoriamo su prenotazione e siamo flessibili per andare incontro alle esigenze dei nostri clienti, quindi non abbiamo giorni o orari particolari di apertura.

Fate anche servizio di catering?

Sì, lavoriamo come catering per eventi, degustazioni, cene a tavola, finger food… e anche come chef a domicilio.

Quali i riscontri finora registrati?

In un anno, partendo veramente da zero, notiamo che c’è un maggiore interesse e coinvolgimento delle persone che sono sempre più interessate ad avere informazioni sul modo corretto di alimentarsi.

Avete dei progetti per il prossimo futuro?

I progetti sono tanti, il prossimo evento sarà Domenica 26 Giugno: saremo ospiti di Orti di Averno bio, proporremo un pranzo al 100% vegano e senza glutine, usando i prodotti coltivati negli Orti. Il 20 Luglio invece ci sarà una serata molto speciale in provincia di Campobasso dedicata alla luna dove prepareremo un buffet stile finger food. Sarà sicuramente una serata molto emozionante. Tra Settembre/Ottobre partiamo invece con i laboratori di cucina vegan crudista. Un altro progetto a cui teniamo molto è quello di vendere alcuni dei nostri prodotti online come biscotti, barrette energetiche, chips, crackers… chissà che entro la fine dell’anno non riusciamo pure in questo intento. Vi aspettiamo tutti, anche i più scettici, venite a fare un’esperienza sensoriale del gusto e non ve ne pentirete!

E siamo così giunti alla fine di questa piacevole conversazione, dove abbiamo appreso molto sul nostro stile alimentare e dove possiamo troviamo tutte le indicazioni e/o suggerimenti per cambiar registro, qualora possa interessare.

In ogni modo: se non riuscite a leggervi quanto scritto dallo statunitense biochimico, nutrizionista, professore emerito di nutrizione alla Cornell University (Georgia), Dr Colin Campbell, uno dei pionieri sulla ricerca per una corretta alimentazione, e semmai vorreste saperne di più, ed esporre pure le vostre perplessità, parlatene con Barbara Felice che, con garbo e competenza, appianerà ogni vostro dubbio.

Buon Appetito!

filippodinardo@libero.it

RAW IN NAPLES

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