Per l’open day del comprensivo qualianese laboratori, teatro e memoria
Quello che segue non è un comunicato stampa qualunque ma è frutto di un laboratorio realizzato dagli alunni della scuola Media Verdi con le docenti di lettere, al fine di promuovere la lettura e la scrittura creativa. Loro hanno pensato bene di descrivere il loro open day e le loro attività sotto forma di articolo giornale.
Il 23 Aprile 1996 è stata istituita la giornata mondiale del libro. Il libro è uno dei mezzi più importanti per trasmettere sapienza e cultura. La lettura è un mezzo di apprendimento molto efficace, ci aiuta per stimolare la capacità critica, è un passatempo piacevole che non ci consente la noia e ci regala forti ed intense emozioni. Anche il nostro paese Qualiano ha dato molta importanza alla lettura, tanto che è stata inaugurata la nuova biblioteca comunale, luogo di studio e concentrazione, fornita di una sala multimediale, di un’aula di lettura, e di una zona per l’ascolto della musica. Sistemata in via Macello una struttura prima inutilizzata a pochi passi dal centro cittadino. C’è poi anche una novità assoluta con una sezione dedicata ai più piccoli, in questo modo la biblioteca diventa non solo un luogo per studiare ma anche un luogo di incontro. Anche la nostra scuola è fornita di una biblioteca dove noi ragazzi ci forniamo di libri di vario genere, per approfondire gli argomenti di interesse, leggendo abbiamo notato che il nostro profitto scolastico è andato migliorando.
La nostra scuola partendo proprio da questi presupposti ha dato vita ad un progetto molto ambizioso che ha riguardato La lettura.
Con questo progetto si è creato un raccordo con diverse scuole del territorio e con le scuole vicine: la G. Rodari di Villaricca, e con la scuola Don Peppino Diana di Varcaturo, con l’obiettivo finale di analizzare l’opera Identità Provvisoria nata da un’intervista fatta da una giovane scrittrice di Qualiano Iolanda Stella Corradino.
L’opera racconta la storia di un nostro concittadino Giovanni Napolano marinaio italiano deportato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. E’ stata un’esperienza molto toccante per tutti, sia per la vicenda narrata dalla viva voce del protagonista, che ha fuso la storia personale con la memoria collettiva , sia perché il progetto si è concluso il giorno 26 gennaio con l’intervento proprio dell’ autrice che ci ha raccontato la sua esperienza, ed emozione nel realizzare questo lavoro.
La scuola inoltre è stata ben lieta di ospitare Salvatore Napolano figlio del protagonista.