La prof era intervenuta per dividere il 13enne che aggrediva un compagno di classe

L’episodio di violenza è accaduto nell’Istituto comprensivo “Salvo D’Acquisto” di Miano nella giornata di ieri. La docente colpita insegna nell’Istituto e, tra le classi, ha una terza media.

La professoressa racconta di essere entrata in classe mentre gli alunni stavano facendo ricreazione: un clima tranquillo come al solito dove i ragazzi erano, sì, in piedi e in giro per l’aula ma nulla faceva pensare a quello che sa lì a poco si sarebbe potuto verificare.

Secondo il racconto della professoressa, sembrerebbe che, nel mentre era impegnata a guardare alcune tesine con un gruppo di ragazzine, sia stata richiamata da una scena di violenza improvvisa nella quale uno degli alunni aggrediva con una serie di pugni un altro alunno della classe.

Il racconto della docente prosegue spiegando che lei stessa si sarebbe alzata dalla scrivania per raggiungere i due nel tentativo di dividerli e capire il perché si fosse verificata una cosa del genere. La professoressa dichiara di essere riuscita a dividere gli alunni ponendo fine all’alterco ma di non aver minimamente potuto prevedere che il 13enne, aggressore, si potesse scagliare contro di lei.

Inizialmente la donna pensava che l’alunno le stesse andando contro per scusarsi per quanto avesse fatto, ma invece così non è stato perché la professoressa si è vista arrivare un pugno dritto dritto sull’occhio sinistro finendo per barcollare per l’urto.

“Mi sono precipitata fuori dall’aula e ho gridato aiuto e sono arrivati gli operatori scolastici che mi hanno portato del ghiaccio ma quello che ricordo di più è il dolore al volto e dentro l’occhio, oltre alla paura di non vederci più”, racconta la docente, che oggi si sente mortificata dopo 36 anni dietro la cattedra, non nascondendo di aver subito “un vero e proprio trauma sia come persona che come insegnante”.

Immediata è poi stata la convocazione a scuola per i genitori dell’alunno: i due, nello scusarsi con la scuola e con la docente ma anche nel tentativo di dare una spiegazione alla violenza del proprio figlio, vista anche la presenza di due carabinieri chiamati dalla prof, avrebbero dichiarato che la sera precedente il ragazzo abbia giocato per molto tempo fino alle due di notte ad un videogame on line.

Ad oggi, dunque, gli interrogativi sul caso restano tanti: certo ci si interroga sul perché questi ragazzi riescano ad essere molto spesso introversi e, allo stesso tempo, così tanto violenti da perdere quasi la ragione. Ed è proprio su questo tema che punta la denuncia della prof la quale dichiara di non aver mai avuto problemi con l’alunno che nelle sue materie avrebbe anche ottimi voti ma che evidenzia il suo carattere fin troppo chiuso e silenzioso.

La denuncia della professoressa vuole, però, arrivare a tutti affinché non vi sia il rischio di emulazione. “Ci vuole uno psicologo professionista in ogni scuola, soprattutto per i giovani dopo la pandemia e faccio un appello alle famiglie che devono controllare i propri ragazzi a cominciare da quello che vedono sui social, la televisione e i videogiochi” conclude la prof che, poi, è stata curata al pronto soccorso oculistico dell’ospedale Vecchio Pellegrini dove tornerà tra tre giorni per un controllo.

Foto dal web

Marianna Di Donna

 

 

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