L’imprenditrice premiata nel corso dell’evento «Eccellenze a Capri»
NAPOLI – “L’imprenditoria non è solo affermazione di un’idea, di un prodotto, o vittoria sulla concorrenza. L’imprenditoria non è solo affermazione della propria visione. O meglio: non è più solo questo. Oggi, l’imprenditoria, soprattutto al Sud, per affermarsi, ha bisogno di collaborazione. Ha bisogno di farsi e di fare network“.
Lo ha detto Antonella Giglio, presidente del distretto turistico “Atargatis – Costa del Vesuvio“, a margine della premiazione di “Eccellenze a Capri“, il format che dal 2008 promuove il made in Campania in Italia all’estero, a cura di Enzo e Luisa Citarella, e che quest’anno ha esteso i suoi orizzonti anche alle eccellenze nazionali con una due giorni all’hotel “Quisisana” dell’isola azzurra. A cui hanno partecipato 447 ospiti, 38 testate accreditate e numerosi volti dello sport e dello spettacolo.
Antonella Giglio, imprenditrice del settore navale, è stata premiata, nei giorni scorsi, per essere stata, in qualità di consigliere delegato al Turismo Confapi Industria Campania, un “esempio eccellente nel valorizzare le istituzioni delle reti d’impresa e aver contribuito alla nascita dei distretti turistici, dando la possibilità anche a piccole realtà imprenditoriali di essere presenti sui maggiori mercati internazionali“.
“Un riconoscimento – ha commentato la diretta interessata – che è il frutto di un lavoro di squadra finalizzato al raggiungimento di obiettivi che sono utili e funzionali per tutto il territorio. Il turismo è la chiave di volta per lo sviluppo della nostra regione – ha sottolineato la Giglio – in tutte le sue declinazioni. Le reti d’impresa possono rappresentare lo strumento ideale per il potenziamento dei distretti e per l’armonizzazione delle varie componenti che concorrono all’affermazione dell’economia turistica“.
“Pensare di costruire una marina per la nautica da diporto – ha concluso con un esempio la presidente di Atargatis-Costa del Vesuvio – senza curarne i trasporti, senza strutture ricettive, senza connessioni con i tour operator e senza tutta quella filiera di piccoli e medi operatori del settore, che sono la vera ricchezza dell’economia locale, è una utopia. E le utopie fanno parte della filosofia, non dell’economia”.