Sono partiti i primi controlli per coloro che hanno richiesto il reddito di cittadinanza e ne sono risultati beneficiari.
Come dichiarato dal Mattino, su diciotto lavoratori trovati a lavorare a nero, la maggior parte operai edili, cinque sono stati beccati con la carta in tasca per cercare di ammortizzare le spese.
In campo è scesa la task force di cui fanno parte l’Inps, l’Ispettorato del lavoro e l’apposito nucleo dei carabinieri che, avvalendosi dell’anagrafe dell’istituto di previdenza, sono riusciti a stanare i primi furbetti del sussidio.
A questi bisogna aggiungere il dipendente che prestava servizio in un negozio di frutta e verdura di Boscoreale segnalato dall’ispettorato un paio di giorni fa.
A questo punto, queste persone perderanno il sussidio e saranno segnalati all’autorità giudiziaria e dovranno rispondere penalmente del reato commesso che potrebbe essere anche quello di truffa ai danni dello Stato. Al datore di lavoro toccherà una sanzione amministrativa. Come dichiarato dal direttore dell’INPS di Napoli, Roberto Bafundi: “Stiamo intensificando i controlli e verificando che la rete creata tra i diversi rami dell’amministrazione stia funzionando come presidio di legalità nel territorio metropolitano”.
Solo nella provincia di Napoli, sono pervenute circa, solo ad aprile, 78.803 domande, più di quelle censite dall’intera Lombardia (71.310) e poco meno del 10 per cento del totale a livello nazionale.