Una bellezza naturale fra mito e realtà
Siamo arrivati ad agosto, tradizionalmente italico mese di ferie, riposo, gastronomia e mare, per questo proseguiamo il nostro viaggio nelle zone più belle della Campania per approdare, come fecero nel mito gli antichi eroi dei quali parleremo, su di un’altra costa incantata questa volta del Cilento salernitano, la fatata Palinuro, con il celebre Capo, contornata dalle sue spiagge meravigliose che si aprono ai piedi di verdeggianti rilievi collinari.
Allora, senza nulla togliere alle vicine Agropoli, Marina di Camerota, Pisciotta e Sapri altre località belle quanto turisticamente ormai lanciate, Palinuro dimostra però di avere un fascino a se, molto particolare, steso fra terra e mare. Quasi un richiamo irresistibile per il visitatore, il turista, il bagnante come quello di tuffarsi in quell’acqua limpida che da millenni si rifrange su quella striscia di sabbia.
La celebre località prende nome da un personaggio della mitologia romana descritto da Virgilio nel libro V dell’Eneide: Palinuro sarebbe il mitico traghettatore, il nocchiero di Enea, il timoniere caduto in mare, di notte, a seguito del tradimento del Dio Sonno indotto dal potente Nettuno mentre conduceva la flottiglia ellenica con a capo l’eroe verso quelle italiche coste. Nel quinto libro di quel poema epico (v.362) l’episodio relativo alla figura mitologica di Palinuro ed alla sua triste fine reca delle indicazioni geografiche che sono piuttosto precise. Infatti, ivi si scrive di uno scoglio in riva al mare, un luogo identificabile in quel tratto di costa campana lungo il Mar Tirreno posto di fronte all’omonimo Capo e tra il Golfo di Policastro (attuale Basilicata) e l’insenatura di Pisciotta e siamo proprio nell’ultimo tratto di terra del Cilento nell’attuale provincia di Salerno.
Un riferimento al mito tragico del nocchiero di Enea viene inserito da Dante nella Divina Commedia, nel libro del Purgatorio, VI, 29, con Palinuro che, insepolto, chiede invano di esserlo finalmente, ma la Sibilla di Cuma gli deve confermare che ciò non sarà possibile. Avrà dedicato tuttavia un “cenotafio” un tumulo votivo, attualmente inammissibilmente quasi ridotto a rudere, che sorge nei pressi dell’attuale Pisciotta.
Tornando all’attualità, l’odierna Palinuro, luogo che invitiamo a frequentare per passarvi una salutare vacanza, oltre che visitare insieme alle località vicine, offre accoglienza in alberghi, abitazioni e altre strutture ricettive di ottimo livello, fa parte del territorio comunale di Centola del quale costituisce frazione.
Sono ottime l’ospitalità e la cucina locale, ricca di squisitezze, straordinarie le spiagge anche ben attrezzate.
Buone vacanze.
Giorgio M. Palumbo