“Giulia, a me il tuo ragazzo non piace”, raccontano gli abitanti di Sant’Antimo, città dove Giulia è nata e cresciuta
Un risveglio tremendo quello di questa mattina, quando si è scoperto che Giulia Tramontano, 29enne di Sant’Antimo, trasferitasi a Senago con il compagno, è stata barbaramente uccisa.
In seguito alla scoperta del tradimento da parte di Alessandro Impagnatiello, il compagno 30enne di Giulia, probabilmente sarebbe scoppiata una lite che avrebbe portato l’uomo ad ucciderla, insieme a Thiago, il bimbo che portava in grembo da, ormai, 7 mesi. Alessandro, infatti, intratteneva una relazione extraconiugale con una sua collega americana che, a sua volta, aspettava un figlio dall’uomo ma aveva deciso di interrompere la gravidanza.
Chi conosceva Giulia non ha mai creduto ad un suo allontanamento volontario:“Una ragazza dai sani valori, telefonava sua mamma anche per cuocere la pasta”, racconta qualcuno. Nell’appello, prima del tragico epilogo, la sorella le aveva chiesto di farsi viva, perché i problemi si possono superare e li avrebbero superati con la forza di tutti e cinque insieme.
I primi sospetti sono giunti, però, alla mamma di Giulia la quale ha sentito la voce della figlia per l’ultima volta intorno alle 13 di sabato, dopodiché solo messaggi scritti, l’ultimo sabato sera intorno alle 22. Domenica mattina le avrebbe inviato un’immagine ironica e, pensando che non faceva abbastanza ridere, avrebbe eliminato il messaggio per poi scrivergliene altri chiedendo sue notizie, in quanto abituata ad una lunga chiacchierata la domenica mattina: nessuna notizia e nessuna risposta.
“A pensare che in una delle scorse settimane eri qui da noi per il corredino,quante risate fatte,quanta gioia nel cuore per la nascita del tuo piccolo bambino,quanta gioia nel tuo cuore di diventare mamma,quanta felicità negli occhi di tua mamma nel diventare nonna”, racconta la proprietaria de “La birba due”, negozio di intimo e abbigliamento (0-16 anni) a Sant’Antimo, “Come si può morire così?
Speranzosi nel trovarti,viva sorridente e piena di vita,quello che ci trasmettevi sempre quando venivi da noi,qui.
Ci stringiamo al dolore della famiglia,in modo particolare alla tua cara mamma Loredana …come si può da mamma accettare una cosa del genere come?Spero che sia fatta giustizia,ma una giustizia non di parole portate solo al vento,ma di fatti perché non è pensabile ciò che accaduto,non è ammissibile che la vita venga spenta cosi in un attimo senza come e perchè da un mostro!!!!
Vogliamo ricordarti sorridente e piena di vita nella speranza che tu e il tuo piccolo non abbiate sofferto abbastanza.
Un forte bacio a voi,che possa arrivarvi fin lì”.
Anche gli studenti dell’Università di Napoli “L’Orientale” la ricordano con affetto:
Cari ragazzi,
era il 2013 quando Giulia Tramontano, come voi oggi, scorrazzava tra i corridoi dell’Università, beveva un caffè da Ciccio, chiacchierava e sorrideva in aula studio. Giulia è stata una nostra collega, con la quale condividevamo le prime emozioni da universitarie. Giulia è stata la prima persona con cui ho parlato, il primo giorno di università. Era seduta accanto a me, con una maglietta bianca di snoopy, un pantalone nero e le sue converse sempre ai piedi.
Giulia, nel frattempo, è cresciuta, e con lei le sue ambizioni. Da 7 mesi portava in grembo una nuova parte della sua vita.Mi rivolgo a tutti voi, affinché la sua storia possa smuovere ancor di più la sensibilità umana. Mi rivolgo a tutti voi, studenti dell’Orientale, sempre contraddistinti da caparbietà e attivismo, affinché questi episodi di violenza disumana non si verifichino più. Che l’epilogo di alcune “notizie” non sia già scritto, e non abbia come sottotitolo “femminicidio”.
Intanto, Alessandro Impagnatiello è in stato di fermo per omicidio volontario e aggravato, per aver ucciso non solo la compagna ma anche il figlio che portava in grembo. Non solo, inoltre, l’avrebbe uccisa ma avrebbe anche tentato di bruciare il suo corpo per occultare il cadavere per ben due volte, prima nella vasca da bagno e poi nel box dell’auto.
Gli avvocati, nel primo pomeriggio, hanno rilasciato una dichiarazione in cui si affermava che l’uomo era in uno stato di incoscienza e starebbe, solo ora, prendendo atto del terribile gesto compiuto ma ciò è in completo disaccordo con gli eventi dei giorni scorsi, quale la lucida dichiarazione durante la denuncia della scomparsa di Giulia e la dichiarazione di colpevolezza esposta senza alcun segno di pentimento.
Laura Barbato