Il Napoli ricomincia come aveva finito. Con una vittoria. Schiacciante, dominante, netta in quel di Frosinone

Azzurri un pò sulle gambe ad inizio gara, tanto da subire l’onda ciociara in ogni zona di campo. Su un loro angolo, il neo acquisto Cajuste, schierato a sorpresa da Rudy Garcia al posto di Anguissa, commette una sbavatura abbastanza vistosa causando il calcio di rigore. Tiro trasformato da Harroui smarcando Meret. Da quel momento il portiere campione d’Italia in carica non sarà più impegnato, tranne che per una punizione da antologia nel secondo tempo che si infrange sull’incrocio dei pali. Il Frosinone, quindi, passa in vantaggio al minuto 7.

Il tempo di riorganizzarsi in campo ed il Napoli fa il Napoli. Piano piano macina chilometri, crea azioni e trova il pari con un tiro di Matteo Politano, dove il portiere avversario non è esente da colpe.

Il Napoli troverebbe pure il vantaggio subito dopo con Raspadori, ma il gol viene giustamente annullato per fuorigioco proprio di Cajuste ad inizio azione. Poi salgono in cattedra i migliori in campo (insieme a Zielinski) Di Lorenzo e Osimhen. Percussione coast to coast del capitano del Napoli, palla in mezzo e missile terra aria del nigeriano, sotto la traversa, rendendo vano ogni velleità del portiere. Un capolavoro.

Il secondo tempo è ordinaria amministrazione, il Napoli non rischia nulla ed una velocissima azione in verticale porta Osimhen (ancora una volta egregiamente imbeccato da Di Lorenzo) a tu per tu con Turati che lo infila senza particolari patemi. 1 a 3 e gara finita. C’è spazio per i cambi. Simeone, Ostigard e anche Mario Rui per mettere minuti nelle gambe.

È parso francamente un Napoli molto forte, non volendo considerare il valore dell’avversario che tutto è tranne irresistibile. Si sono viste nuove manovre, nuovi sistemi, nuove tracce, ad iniziare da Lobotka che ha toccato molti meno palloni rispetto allo standard a cui ci ha abituato. Segno di una manovra più verticale.

Le prossime gare ci diranno se è stato un caso oppure è una direzione che Garcia vuole intraprendere. Al netto di questo, il Napoli resta la squadra da battere, senza considerare che, ovviamente, ogni campionato è una storia a sé.

Ma gli azzurri ci sono, fanno la voce alta e ingranano la prima vittoria senza particolari problemi.

Testa a domenica per la gara inaugurale al Maradona contro il Sassuolo.

Vincenzo Barretta

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