La gara decisiva. Il tallone di Achille del Napoli
Con una Napoli addobbata a festa pronta per esplodere e uno stadio che ha tanto ricordato i fasti degli anni 80, gli azzurri non vanno oltre l’1 a 1 contro la Salernitana.
Appuntamento con la storia solo rimandato. Può esserci la matematica già giovedì ad Udine o domenica prossima con la Fiorentina in casa, per un revival del 1987.
Gara che il Napoli ha controllato senza troppi patemi, sbloccando il risultato su calcio d’angolo con uno stacco imperioso di Oliveira. La Salernitana sembra alle corde, ma Dia, giocatore davvero bravo, segna il gol dell’anno con un sinistro da posizione defilata che si spegne in rete alle spalle di Meret.
Inutile il forcing finale dei ragazzi di Spalletti, che sbattono contro il pullman granata e il loro portiere Ochoa, che si conferma fortissimo.
Questa gara, forse, è la risposta al famoso Napoli – Verona al tempo di Gattuso. Anche in quel caso finì 1 a 1. Non successe nulla quel giorno, nessuna situazione strana che ha accompagnato questa piazza per 3 anni. Semplicemente, il Napoli soffre le piccole tra le mura amiche e le gare decisive. Tutto qua, nulla di trascendentale.
Scudetto rimandato, dicevo. Ma peccato, peccato davvero. In una Napoli piena di turisti accorsi per l’evento, il Napoli dovrà attendere ancora un pó.
Ma se questa squadra dovrà essere migliorata nella testa e nelle gambe, lo si deve fare pensando alle gare al Maradona. Fuori casa è una macchina da guerra. In casa è una squadra prevedibile, con lampi di calcio straordinario ma momenti di bassa tensione che portano risultati come quelli di oggi.
Vincenzo Barretta