Il Napoli non va oltre il pari a Marassi contro il Genoa neopromosso, più un punto guadagnato che due punti persi

Perché gli uomini guidati da Alberto Gilardino conducono 2 a 0 fino al minuto 70, segnando nella prima frazione con il difensore Bani da azione d’angolo e nella ripresa con il bravo Retegui, abile a girarsi in area e insaccare alle spalle di Meret.

Poi la reazione più di orgoglio che di idee. Prima un gran gol di Raspadori e poi al volo Politano rimettono in parità la gara. È il minuto 85. Non ci saranno più emozioni, anche perché inspiegabilmente Garcia richiama un incredulo Kvaratskhelia per Zerbin. La gara finisce in quel momento, al minuto 87.

Quello che salta all’occhio è l’involuzione tattica, di idee, di fame e motivazioni dei campioni d’Italia in carica. Un squadra, oggi, lontana parente di quella schiacciasassi di soli 4 mesi fa. E tutto ciò non si può ridurre solo alla partenza di Kim, perché lo scorso anno il Napoli aveva fatto delle grandi gare anche con Juan Jesus da titolare. Il campanello d’allarme suonato nel secondo tempo di Napoli Lazio, quindi, risuona anche stasera e forse in maniera più forte. Perché anche nelle gare vinte con Frosinone e Sassuolo la sensazione era che il Napoli avesse qualcosa di diverso rispetto all’anno scorso. Ma è giusto così.

L’errore più grande che si possa commettere oggi è quello di paragonare i due Napoli. Sono modi e stili diversi, che seguono le direttive degli allenatori. E Spalletti e Garcia sono due uomini e tecnici differenti tra loro. Ed è da questo dettaglio che nasce la vera domanda da porsi: il Napoli cercava un allenatore che continuasse minuziosamente il lavoro dell’attuale allenatore della nazionale, oppure un tecnico che portasse delle novità nei dettagli che l’anno scorso non sono piaciuti, come ad esempio la tenuta atletica degli ultimi 3 mesi? Perché se la risposta è la prima, allora Garcia non è l’uomo adatto a questo Napoli. E questo sarebbe un problema.

Ripetere il campionato dello scorso anno è impossibile. Non è però impossibile riconfermarsi, anche perché chi scrive reputa il Napoli la squadra più forte, al pari forse dell’inter. Ma essere la migliore o la seconda non è certezza di vittoria. Sono tante le variabili in un torneo a 20 squadre.

Dopo 4 gare il Napoli ha 7 punti. Solo 1 in meno rispetto allo scorso anno. La differenza sta nel distacco con la vetta. Oggi già sono 5 punti dall’inter che sembra oggi fare un altro sport in serie A.

Da oggi a metà ottobre si gioca ogni 3 giorni. Alla fine di questo ciclo tante domande avranno delle risposte.

Si sperano positive, naturalmente.

Vincenzo Barretta

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