La festa tricolore del Napoli porta il marchio di Osimhen e Simeone

Il Napoli vince l’ennesima gara del campionato contro l’ultima della classe, la Sampdoria che è aritmeticamente in B da diverse giornate.
Le reti nel secondo tempo. Di rigore il capocannoniere Victor Osimhen e Giovanni Simeone con un gran destro dai 20 metri (terzo gol dell’anno segnato da fuori area, dopo Kvara col Monza e Di Lorenzo con l’Inter).

Gara che, oltre questo, ha poco da dire sotto l’aspetto tecnico tattico. Solito dominio azzurro in tutte le statistiche. Addirittura termina la gara con il 74 per cento di possesso palla.
Detto ciò, il calcio può togliere tanto ma anche regalare molto. È il caso di Fabio Quagliarella, calciatore (per chi scrive) straordinario che solo la sfortuna (per usare un eufemismo) ha negato a lui il sogno della vita.
E cioè quello di consacrarsi con la sua squadra del cuore. Il fato ha voluto che l’ultima partita della sua carriera la giocasse proprio a casa sua, per ricevere l’affetto del suo popolo. Così è stato.

Un tripudio di emozioni, applausi e cori per il talento di Castellammare. Giusto così.
Prima della partita sono stati premiati dalla lega serie A (Gravina inspiegabilmente assente) i migliori giocatori del torneo. Kim ha ricevuto il premio di miglior difensore, Osimhen quello di migliore attaccante, Kvara come migliore calciatore in assoluto, Luciano Spalletti come migliore allenatore. Mancherebbe Lobotka, che per distacco è stato il miglior centrocampista della serie A.

Se si pensa all’estate scorsa, alle contestazioni verso Spalletti e la società proprio per gli acquisti di Kim e Kvara, ci si rende conto del lavoro certosino, competente e lungimirante della ssc Napoli.

Ma il passato è passato, ora è tempo di festeggiare. Sono tanti gli artisti che hanno partecipato alla festa scudetto. Attori, cantanti e presentatori tv a certificare la bellezza di questo traguardo inaspettato ad inizio anno.

È stata l’ultima di Luciano Spalletti, che resterà nella storia di questa città (e d’Italia) come l’allenatore dominatore del terzo scudetto napoletano. Lo meritava Luciano, è da anni il miglior tecnico italiano, tra i migliori al mondo.

È stata, forse, l’ultima di Kim, difensore fortissimo che sarà dura sostituire. Per gli altri non si sa. Come non si conosce il nome di chi guiderà questa squadra nella prossima stagione, che vedrà il Napoli, per forza di cose, favorito per la vittoria finale.

Ma vincere non è mai facile. Ci saranno insidie, difficoltà. Con la sicurezza (forse speranza) che questa squadra li sappia superare in modo brillante come ha fatto in quest’anno indimenticabile.

Sicuramente però non è stata l’ultima del capitano Di Lorenzo, che ha alzato la coppa al cielo sotto le note dei Queen, primo dopo Diego Armando Maradona.
In quel preciso momento, a tanti sono passate davanti agli occhi le immagini di tutti i sacrifici fatti per seguire questa squadra. Ed è stato bellissimo.

A mezzanotte precise il presentatore Stefano De Martino ha chiuso la serata e i festeggiamenti dello scudetto più cool e sentito di sempre.

Vincenzo Barretta

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