Altri due episodi di violenza ai danni di donne. Teatro dove è andata in scena la doppia tragedia, sempre Napoli e provincia. A dimostrare – senza alcuna necessità – che il femminicidio di Ornella Pinto non può dirsi un caso isolato.
Ventidue anni di violenze
La prima vicenda è avvenuta a Napoli, nel quartiere Barra. Qui è stato arrestato un uomo di 43 anni, già indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Pluripregiudicato, il 14 febbraio ha aggredito brutalmente la moglie davanti a due dei loro tre figli. Il pretesto? La casa non era, a suo avviso, sufficientemente pulita. La donna, finita in ospedale con 15 giorni di prognosi, ha denunciato 22 anni di violenze. Le intimidazioni e le percosse andavano avanti ormai dal 1999, quando in attesa di un figlio veniva presa di mira dall’uomo anche tre o quattro volte al giorno. Familiari e figli della coppia hanno confermato quanto riportato dalla donna.
Stalker di una vedova
Il secondo caso ha visto protagonista invece un 44enne. L’uomo è finito in manette per atti persecutori. Residente a Giugliano, i carabinieri hanno scoperto che da anni portava avanti “gravi condotte vessatorie” nei confronti della sua vicina di casa. Le violenze sono aumentate dopo la morte del marito della donna. Ma non solo. È stato definito dalla vittima “stalker, molestatore”: si masturbava in cortile guardandola, le gettava urina sulla biancheria stesa, provava ad entrarle in casa contro la sua volontà. Alla fine lei si è finalmente rivolta ai carabinieri, sporgendo denuncia. Gli agenti lo hanno arrestato e condotto – così come è stato per il 43enne barrese – in carcere a Poggioreale.
La voce delle Istituzioni
<< Ancora brutale femminicidio a Napoli ad opera di chi dovrebbe amare la propria compagna invece di odiarla al punto di ucciderla >>, ha detto al riguardo Luigi se Magistris, sindaco di Napoli. << Le donne in questa pandemia stanno pagando un prezzo altissimo sulla loro pelle >>, ha aggiunto, concludendo: << esprimo a nome mio e di tutta la città profondo dolore e cordoglio per il brutale omicidio di Ornella e ci stringiamo attorno ai suoi veri affetti >>.
<< È il quattordicesimo femminicidio dall’inizio dell’anno nel nostro Paese. È devastante continuare ad associare dei nomi e dei cognomi a dei numeri, ma questo ci dà tutto il peso della gravità della situazione. Chissà se Ornella potrà mai perdonarci per non essere riusciti a salvarla: del resto, di fronte a questo quadro terribile, ci viene detto che c’è sempre qualcosa di più importante. L’auspicio è che finalmente suoni la sveglia: il tempo delle parole vuote è finito. Servono i fatti, perché di lacrime che si sarebbero potute evitare ne sono state versate troppe >>. Questa la nota con la quale la senatrice M5s Cinzia Leone, vicepresidente della commissione di inchiesta parlamentare sul femminicidio, ha commentato quanto accaduto.
Anna Maria Di Nunzio