Continua la corsa allo scudetto per il Napoli, ma l’imprenditoria camorristica guadagna con la vendita dei gadget
Ogni partita che arriva segna un successo e un ulteriore pezzo di quel puzzle che si completerà con la conquista dello scudetto per la squadra del Napoli.
Fin dai tempi di Maradona, la città e il suo tifo ci hanno abituati a manifestazioni molto coreografiche e scenografiche di una città letteralmente dipinta di azzurro. Non da meno, adesso, il sogno della probabile conquista dello scudetto sta facendo organizzare chi da sempre tifa, ma anche chi non è un tifoso sfegatato, a prepararsi per l’evento e, dunque, la festa.
A dimostrazione di ciò, sono ormai settimane, che campeggiano sui social ma anche sulla carta stampata e nei tg di tutta Europa, foto di angoli della città e, non solo, che si stanno vestendo d’azzurro.
Il tifo convulsivo dei tifosi di ogni categoria vede i colori e le immagini dei calciatori della squadra in ogni cosa: pizze, torte e dolci arricchiscono le offerte culinarie delle tante attività del settore ristorazione. Ed è subito prima pagina!
Ad ogni angolo della strada si trovano bancarelle improvvisate preparate ad hoc per la vendita dei più svariati gadget inneggianti alla squadra del Napoli: bandiere, stendardi, magliette, sciarpe, striscioni, parrucche, trombe e finanche la famigerata “maschera di Osimhen”, inquadrata, nella gara di ieri, sui visi dei tanti bambini presenti allo stadio.
Una festa che si sta preparando, certamente, ma che vedrebbe la mano della camorra sulla vendita di gadget.
Una sorta di ben nota “imprenditoria camorristica” che la Guardia di finanza sta cercando di arginare dopo aver avuto la certezza che l’industria del falso e della contraffazione si stia praticamente mettendo un attimo “in panchina” per dare spazio al business del momento.
Nel giro di pochi giorni nei sottoscala e nelle cantine la produzione ha cambiato volto. Cucitrici e presse a caldo sono state riconvertite. E con il lavoro notturno la camorra sta preparando i prodotti con cui inondare le strade della città. Sembrerebbe, infatti, che i clan impongano una specie di racket delle forniture ai negozianti al dettaglio. Oltre questo, sembrerebbe che abbiano anche imposto il pizzo ai venditor ambulanti che vorranno accaparrarsi i posti migliori.
Tra i clan più attivi, secondo le indagini, vi sarebbero quello dei Mazzarella, che sarebbero passati dal contrabbando di sigarette e cd falsi alle sciarpe e alle magliette azzurre.
A questi, però, si contrapporrebbe una concorrenza da non sottostimare ovvero quella dell’Alleanza di Secondigliano. Una concorrenza, al momento, solo commerciale per così dire perché si sarebbe scatenata una vera e propria sfida dei prezzi.
Lo stesso gadget, infatti, può avere un costo variabile dai 10 ai 50 euro, molto dipenderebbe dal chi lo compra e dove lo compra.
Intanto la Società Calcio Napoli sta cominciando già a tutelarsi decidendo di costituirsi come parte civile attraverso l’avvocato Fabio Fulgeri.
Foto dal web
Marianna Di Donna