Il sindaco e la “sua maggioranza”, purtroppo, non ci risparmiano l’ennesimo teatrino della politica locale
Ieri sera è andato in scena, anzi, per dire meglio, non c’è stato il consiglio comunale.
Oggi pomeriggio sono comparsi sui muri cittadini i manifesti a firma del sindaco Mottola che “spiega (?)” il motivo per cui non si è tenuta l’assise cittadina.
Perché? È sotto “ricatto politico” e lui non ci sta!
Andiamo ai fatti e alle responsabilità che il sig. sindaco omette di citare.
Premessa. Tralasciando l’autoincensamento che ognuno è libero di farsi come meglio crede, poi ci saranno sempre i giudizi di chi legge per interpretare se lo si sta prendendo per i fondelli o sta leggendo delle verità.
Lo scrivente, leggendo il manifesto a firma del primo cittadino, si è posto delle domande a cui non trova risposta.
Le vado ad elencare, metto prima le affermazioni del Mottola e poi pongo l’interrogativo:
“Avrei potuto ricordare di aver trovato un Comune in dissesto finanziario o di un bilancio comunale in cui non erano stati previsti servizi igienicamente e socialmente essenziali come la gestione del verde pubblico o della mensa scolastica.”
Sindaco: lei dimentica che l’eredità l’ha avuta dalla passata amministrazione di cui lei faceva parte ed era vice sindaco e assessore e anche facente funzione dopo la dipartita del sindaco Amente? Non ha responsabilità su questo? Avremo mai risposta?
“Avrei potuto ricordare che la gestione di una città di 40mila abitanti non può essere sostenuta da soli 40 dipendenti comunali e che 2 agenti municipali per turno non possono far fronte a tutte le vicissitudini di una realtà così problematica come la nostra.”
Sindaco, sempre perché nella passata amministrazione di cui lei era parte integrante: sono stati messi in campo o programmato dei progetti per ovviare a queste mancanze? Anche qui omette le responsabilità.
“Potrei proseguire con una lista lunghissima, ma non sarebbe rispettoso nei confronti dei cittadini che mi hanno voluto dare l’onere e l’onore di guidare Melito.”
Ecco! Non prosegua, perché se lei non ammette le sue responsabilità, almeno io, mi sento preso per i fondelli
Veniamo ai “ricatti politici”.
Egregio sindaco, mi sarei aspettato chiarezza, visto la sua ondata di “determinazione e trasparenza” dichiarando: “I RICATTI, SEPPUR POLITICI, SONO PUR SEMPRE RICATTI. E CHI CEDE UNA VOLTA È DESTINATO A FARLO PER SEMPRE. PER QUESTO NON MI PIEGHERÒ ADESSO E MAI LO FARÒ” anche qui evita, chi la ricatta? Per cosa la ricatta? La sua dignità politica non dovrebbe far sottacere questa cosa, i cittadini devono sapere!
Fermo restando che, gli stessi (solite facce della politica cittadina, molto note, che lei conosceva benissimo e che ha avuto coraggio e responsabilità di “sdoganarli“, di nuovo, accettandoli nelle liste che hanno portato alla sua vittoria elettorale), che ora, a suo dire, la stanno ricattando, hanno portato voti alla sua elezione a sindaco; senza contare gli “acquisiti” che al primo turno hanno votato contro per poi aggregarsi alla sua maggioranza al secondo turno portandola alla carica di primo cittadino.
Signor sindaco, è finita l’ora di dire e non dire, del fare e non fare.
Approfittiamo di questa sua ondata di “dignità politica”, mandiamo a casa questi “ricattatori” e facciamo nomi e cognomi, in modo che i cittadini li conoscano e non possano più rieleggerli!
Per lei prendere questa decisione non sarà difficile. Perché? Senza maggioranza e/o, se il tutto rientra, che atti potrà produrre la sua amministrazione? Che programmi? Che progetti?
Lasciamo stare la sua richiesta di “MOZIONE DI SFIDUCIA”: non continuate a prenderci per i fondelli!
Ci risparmi questo teatrino, Melito ha bisogno d’altro! Di risorgere! Tornare alla normalità!
Tonino Caiazza, cittadino di Melito.