Nella villa comunale mancano i controlli, è questa la rabbia dei cittadini
Violenza e razzismo all’interno della villa comunale di Melito: uno scenario aberrante quello dei giorni scorsi che ha fatto diventare il luogo pubblico uno scenario da girone dell’Inferno.
Nel pomeriggio di domenica, infatti, un gruppo di ragazzini tra i 9 e i 12 anni ha dato il via ad un “gioco” violento, costringendo un amichetto ad andare a picchiare un altro bambino, non facente parte del branco, in cambio di soldi. Il primo avrebbe “compiuto la missione” e sarebbe tornato dal suo branco, nel quale sarebbe partita una zuffa per la promessa di soldi non mantenuta. Lo stesso branco avrebbe, poi, intimato un gruppo di ragazzi di colore a non giocare a pallone, a rimanere seduti.
Testimone dell’intera vicenda, un volontario dell’Associazione Trasparenza Per Melito che ha raccontato ciò a cui ha assistito al Presidente, Vincenzo Stravolo, il quale ha fatto partire una campagna di sensibilizzazione.
“Si sono manifestati diversi gravi episodi di bullismo e razzismo all’interno della nostra villa comunale, per cui Trasparenza Per Melito lancia un appello a tutti i cittadini ma soprattutto ai genitori del nostro territorio a partecipare insieme con la collaborazione fondamentale di tutti i bambini ad una manifestazione. L’appello è rivolto all’intera cittadinanza perché bisogna fermare questa dura realtà, tutti insieme, per il futuro dei nostri bambini”.
Non si tratterebbe del primo episodio di violenza all’interno della struttura pubblica, dove spesso, anche in tarda serata, vengono avvistati gruppi di ragazzi all’interno dei cancelli, che vi accedono, senza ombra di dubbio, scavalcando.
Il rammarico più grande dei testimoni della vicenda e dei genitori che ogni giorno portano i propri figli a giocare all’aperto, nella villa comunale, è la mancanza di una vera e propria sicurezza che presieda e controlli che tali eventi non accadano e, soprattutto, a partire da domenica, che non si ripetano.
Foto di repertorio
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