Viveva in un attico di lusso a Dubai il superlatitante del clan scissionista degli Amato-Pagano

Dubai e in generale gli Emirati Arabi sono da un po’ di anni considerati un paradiso per chi vuole nascondersi o coprire i propri affari sotto latitanza.

E’ quello che è capitato all’ultimo degli arrestati a seguito di una lunga indagine che ha portato gli inquirenti nella città dorata di Dubai.

Proprio qui, infatti, tra grattacieli di lusso si nascondeva Gaetano Vitagliano, 48enne considerato un superlatitante.

Il 48enne risultava appartenente al clan scissionista degli Amato-Pagano e viveva in un attico di lusso mentre svolgeva la sua attività di riciclaggio del denaro sporco proveniente dai traffici di droga.

Il suo arresto rappresenta un duro colpo per il clan degli Amato-Pagano dal momento che sembrerebbe che il ruolo svolto dal 43enne sia sempre stato quello di cassiere del clan stesso.

Sulle sue tracce, da diverso tempo, una serie di indagini coordinate tra Italia ed Emirati dopo che Vitagliano aveva trovato accoglienza a Dubai a seguito di un’ordinanza di carcerazione ordinata dalla Procura della Repubblica di Roma.

In quel caso, ovvero, l’accusa pendente a suo carico aveva sempre a che fare con il denaro: una pena di quattro anni e 10 mesi per riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

Secondo gli inquirenti, Vitagliano si nascondeva da circa un anno in un superattico di lusso nella esclusiva area di Dubai Marina, nella capita degli Emirati.

Per tutti i latitanti, infatti, quest’area in evoluzione industriale e sociale, rappresenterebbe un rifugio dorato di boss e criminali che qui, possono sentirsi forti, al sicuro, e imprendibili.

In manette e – anche in tempi rapidissimi – Vitagliano è sbarcato ieri all’aeroporto di Fiumicino per essere trasferito in carcere. Su di lui ha indagato la Squadra Mobile di Napoli guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, che da settimane ne seguiva i movimenti negli Emirati. Gli elementi raccolti sono stati condivisi con il Servizio Centrale Operativo e con la polizia di Dubai.

Foto dal web

Marianna Di Donna

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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