Il giovane, rifugiatosi nell’esercizio commerciale, sarebbe stato raggiunto da un “commando” di sei uomini.

MELITO – Erano da poco passate le 16 del pomeriggio quando nella caffetteria Royal di via Po sono entrati in azione sei, forse sette, uomini armati che hanno fatto fuoco contro Luigi Di Rupo, 24 enne già noto alle forze dell’ordine, lasciandolo senza vita all’interno del locale. Arrivati poco dopo sul posto, i sanitari hanno potuto solo appurare il decesso. A eseguire i primi rilievi sono stati gli uomini dei carabinieri della locale tenenza e della Compagnia di Giugliano, coadiuvati dalla sezione scientifica di Castello di Cisterna.

Secondo quanto raccontato da alcuni testimoni, il Di Rupo si sarebbe rifugiato nel bar nelle adiacenze del popoloso rione popolare in seguito ad un breve inseguimento cominciato all’incrocio tra via Papa Giovanni XXIII e via Roma, ma non vi sarebbero ancora conferme in tal senso.
La vittima, raggiunto da almeno quattro colpi d’arma da fuoco, sarebbe morto sul colpo.

Luigi Di Rupo venne arrestato nel febbraio del 2015 durante un summit della camorra; appartenente alla famiglia Vanella Grassi, era stato tratto in arresto dagli uomini del Commissariato Decumani di Napoli.

L’agguato di questo pomeriggio interrompe un lungo periodo di tregua armata: era infatti dal 2012, quando nel mese di gennaio Melito balzò agli “onori” della cronaca per quattro omicidi di stampo camorristico. Erano anni che non si consumavano omicidi così efferati per mano della criminalità organizzata.

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