Negli ultimi 10 anni Melito ha visto l’alternarsi di quattro amministrazioni: quella di Antonio Amente, due di Venanzio Carpentieri e infine l’attuale gestione ancora amentiana. Dal 2008 però nonostante l’alternanza di quattro diverse amministrazioni, i tanti progetti attivati e annunciati non si sono quasi mai trasformati in beni e servizi per la collettività.
QUESTIONE RIFIUTI
Uno dei problemi a cui, in primis, si è dovuto, e voluto, far fronte è stata l’emergenza rifiuti che tra il 2008 e il 2010 ha visto il suo apice: lunghe strisce di spazzatura restavano ai bordi delle strade per settimane intere e il Comune non riuscì a dotarsi di un sistema di raccolta differenziata. Nel 2012 si diede avvio, con l’amministrazione Carpentieri, alla raccolta porta a porta e, successivamente, all’istituzione di un bonus per i cittadini virtuosi. Per pochi anni Melito riuscì ad essere un paese pulito, con percentuali di raccolta differenziata incoraggianti e con un sensibile abbassamento della tariffa per lo smaltimento. Un castello di carte caduto insieme alla Melito Multiservizi, fallita e liquidata. Furono installate delle telecamere che sono state attive per un po’ ma oggi risultano spente, disattivate o non controllate poiché gli sversamenti illegali sono all’ordine del giorno in zone sensibili. Il problema resta irrisolto, nonostante la presenza sul territorio di una nuova ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti e delle guardie ambientali, anch’esse svanite nel nulla. Gli sforzi per risolvere la questione si sono dimostrati, dunque, vani viste le condizioni in cui riversa la cittadina.
OPERE PUBBLICHE
Nel settembre 2009, nel bel mezzo dell’amministrazione Amente, maturarono diversi progetti per la rivalutazione del territorio: il parcheggio di Casamartino, la ristrutturazione del campo sportivo, la ristrutturazione della piscina comunale e l’apertura della stazione della metropolitana; l’unica opera che in 10 anni ha visto la luce è stato lo stadio intitolato al professor Mimmo Marrone. I lavori per il parcheggio sono fermi da tempo. Il cantiere per alcuni anni è andato avanti a singhiozzo, fino a fermarsi definitivamente prima di essere vandalizzato e abbandonato tra le varie beghe tra Comune e costruttori. della ristrutturazione e dell’apertura della piscina comunale, di cui si parlava già ai tempi dell’ex sindaco Bernardino Tuccillo, nonostante si dicesse che i fondi fossero stati già stanziati, non se n’è mai vista neanche l’ombra. L’iter dei campetti del Rione 219 è invece partito 6 anni fa, con Venanzio Carpentieri, ma si è concluso soltanto lo scorso anno con l’amministrazione Amente. Anche in questo c’è, però, una pecca: sono privi di ogni forma di sorveglianza, vittime di vandali e incivili. Stesso discorso si potrebbe fare per la metropolitana: anche qui dopo 10 anni di lavori, tra interruzioni e riprese, l’inaugurazione è ancora lontana ma possibile (l’opera è di competenza regionale).
Due progetti portati a termine sono stati la sosta a pagamento e il rifacimento di Via Sandro Pertini. Molto poco per una città che puntava a cambiare volto.
I problemi economici della città non sono mai stati pochi, oggi si contano circa 63 milioni di debito. Rifiuti e ammodernamento della città sono due questioni irrisolte. Ci si chiede per quanto altro tempo questa situazione di stallo debba andare avanti e quanto ci vorrà per avere un programma per l’ammodernamento della cittadina, per il benessere del popolo, per evitare la fuga degli abitanti e per rendere il territorio più vivibile.