MELITO – Per le vie di Melito c’è un tanfo che invade l’aria che prende lo stomaco, tutte le membra. Un fetore di anarchia disorganizzata, diseducazione del vivere civile, criminalità e micro-delinquenza.
E il popolo di questa città rimane impassibile, assuefatto, vuole risolvere tutto scrivendo e postando foto del proprio mal contento sui social-network, solo in questo modo si “lavano” la coscienza.
E’ lo stesso popolo che poi rimane impassibile e non denuncia i delinquenti che spacciano, che scorazzano con le moto sui marciapiedi e che vanno contro senso per le strade del paese, è il popolo che compra sigarette di contrabbando nelle varie “rivendite” sparse per le vie della cittadina, è il popolo che butta la spazzatura in ogni dove e ad ogni ora, è il popolo che porta i propri amati amici a quattro zampe a fare i bisognini e poi non alzano lo sterco degli stessi, poi si lamentano perchè i marciapiedi sono imbrattati, è il popolo che con le auto sostano dove non dovrebbero e poi si lamentano del traffico. Tutto questo degrado è presente ovunque nelle vie della città, ma è insito anche nei cittadini maleducati.
La spazzatura, le masserizie più disparate, le bottiglie di vetro, le cartacce, i mozziconi di sigarette, le “cacchette” che ricoprono i marciapiedi, non nascono spontaneamente, ma sono segno d’inciviltà della città intera! Dei propri abitanti che niente fanno per tenerla pulita, in ogni senso!
Melito è una città dormitorio, piena di traffico e di traffici, caotica, “inquinata” e nauseabonda! Precipitata ormai da tempo in un degrado urbano grave, sconcertante, clamoroso, che ha dell’incredibile.
Camion e furgoni che scaricano e caricano merci a qualsiasi ora della giornata, ambulanti abusivi di ogni genere di mercanzia, strombazzanti, che mettono a rischio la salute pubblica e disturbano la quiete anche nei pressi dei plessi scolastici, di questi ci sono quegli storici a “posto fisso”, sono sempre li da anni, sporcano, insozzano, si impossessano di parcheggi, strade, marciapiedi e fanno concorrenza sleale ai negozianti, ma nessuno gli dice niente. I trasporti cittadini non esistono, al massimo un paio di bus che appaiono e scompaiono come fantasmi nelle ore più improbabili della giornata, senza contare che per raggiungere le fermate ci sono disagi per i cittadini, in special modo per i diversamente abili, anziani e bambini. Quasi tutti i commercianti occupano spazio pubblico e impediscono il passaggio dei pedoni, creando enormi difficoltà ai portatori di handicap e alle mamme che portano le carrozzine. Perché c’è questo stato d’essere? Sanno che a Melito si può. Questa è la città dell’anarchia!
C’è la crisi e non si può frenare il “commercio”, quello illegale. L’abusivismo come valvola di sfogo della miseria, illegalità e delinquenza organizzata, l’anarchia disorganizzata, questo è diventato il nostro paese.
La città affonda! Senza pulizia, decoro, buon gusto. Cantava il compianto Pino Daniele “Napule è ‘na carta sporca …..”, Melito è marcia, putrefatta e i suoi cittadini tanti zombie che hanno paura anche di deambulare, fare capolino per le strade del proprio paese. Diseducati, dormienti, assuefatti, sopraffatti e rassegnati di vivere in un paese che non offre niente! La sola valvola di sfogo è internet, ma anche in questo caso se ne fa un uso distorto e diseducativo.
Faccio solo un esempio per tutti. Grottesco è lo spettacolo spaventoso della piazza principale, prima vetrina e cuore della città, la fontanina che, quasi sempre, spreca acqua e, specialmente in estate, “gioco” di balordi che spargono acqua in ogni dove. In bella mostra, all’angolo della chiesa madre, c’è lo sversatoio preferito dei residenti della zona che portano i rifiuti più disparati ad ogni ora del giorno, creando disagio ai pedoni e al traffico. Proprio di fronte, posto strategico, il “tabaccaio” più fornito di sigarette di contrabbando, li ci si può fermare in ogni dove, anche in mezzo alla strada, le sigarette ve le portano fin dentro l’auto. C’è anche il centro sociale degli anziani, deposito di pensionati che “sopravvivono” e non hanno nient’altro da fare se non giocare a carte e alimentare il gossip paesano. Dimenticavo, vi è anche il parcheggio per i portatori di handicap, meta del furbetto e menefreghista di turno. E i vigili? Bisogna andare a cercarli da “Chi l’ha visto?”, lasciamo stare, stendiamo un pietoso velo, così come su quello dei dirigenti e impiegati degli uffici comunali …. .
Chi passa per Melito può “imparare” questo ed altro e inorridire.
Questo è il prezzo da pagare per la cattiva politica succedutasi negli anni, dal post terremoto dell’80 in poi. Gli anni dell’inizio del decadimento urbano e morale della nostra città. L’anno in cui è partita una cementificazione incontrollata più o meno legale, così il nostro paese ha avuto un incremento demografico abnorme, basti pensare che abbiamo una densità abitativa smisurata sui 3 e poco più km quadrati su cui si estende il Comune. Tutto questo, senza avere infrastrutture per far fronte a ciò. Senza la minima cultura dell’integrazione. Così Melito da centro agricolo prima, e florovivaistico dopo, si ritrova ad essere una “metropoli dormitorio”.
Negli anni e fino ai giorni nostri, uno dei ritornelli più diffusi negli interventi elettorali dei “politici” locali, recitava più o meno così: “È a rischio la tenuta del tessuto sociale della città, la messa in discussione dei fondamenti democratici e culturali che hanno da sempre contraddistinto la storia politica e civile di Melito”. I nemici, nel tempo, si sono rivelati tutti loro, la “classe dirigente” succedutasi negli anni. Tutti! Indistintamente! Di centro, destra e sinistra! Fautori della mala gestione, mercanti del consenso, demagoghi, populisti, qualunquisti e incapaci di amministrare la cosa pubblica.
Qualità, lungimiranza, programmazione e coraggio, questo è quello che è mancato a questi amministratori. Dove sono e che fine hanno fatto i vostri programmi e le promesse elettorali? Una città si cambia se si hanno idee e su queste si costruiscono progetti e si attivano speranze, capaci di tradursi in fiducia collettiva, capaci di ridurre il solco tra la politica e i cittadini.
E invece si è assistito e assistiamo al trionfalismo del nulla che, in alcuni casi, hanno anche l’indecenza di passarla come virtù, si celano dietro un perbenismo finto e ostentato che si nasconde nell’indolenza dei nostri sedicenti politici. Le azioni di questi pseudo “leader” si sono rivelate consistenti come le bolle di sapone. Magari, alcuni, avevano anche buone intenzioni, a parole, ma nei fatti sono stati ostaggi dei loro stessi partiti, della maggioranza e degli interessi privati.
Grandi progetti per la rinascita della città discussi da anni, “dibattiti” nei partiti, o presunti tali, hanno cambiato la denominazione e i loghi ma sono, più o meno, sempre uguali, come gli uomini che li gestiscono. Questa è la politica locale, fatta di personalismi, litigi e ricatti, riti stucchevoli, di discussioni (?) pompose e ingessate che preludono, di norma, a compromessi al ribasso realizzati da figuri che definire mediocri è dire poco. Questa è stata ed è la “politica” che si fa da anni in questo paese.
E’ inquietante, che mentre la città moriva, sprofondava, vittima di una specie di collasso, di torpore, di immobilismo interiore, la “classe dirigente”, succedutasi negli anni si è rivelata totalmente incapace, anche di avere uno scatto di orgoglio, di sdegno per quello che stava accadendo. E ancora ora, mentre il nostro paese è allo sbando e precipita, ancora di più, nello squallore più totale, ci si tura il naso, per non sentire questo tanfo puzzolente dell’illegalità, si è ciechi per non vedere questo marcio che è in ogni dove.
Dicevo, occorreva: qualità, lungimiranza, programmazione e coraggio. Ci speravamo! In realtà ci hanno propinato, e continuano a farlo, solo l’immortale e immorale “ammuina” dell’armata di Franceschiello.
E intanto … continuano ad ammazzarsi … continua lo spaccio … continua l’illegalità … continua l’anarchia.
Lalone