Ieri dopo il terribile incendio sviluppatosi nel cortile della scuola media Sibilla Aleramo di Melito di Napoli in Via Sandro Pertini che ha visto il tempestivo intervento dei vigili del fuoco coadiuvati dalla polizia municipale, è stato stilato il verbale sui primi interventi del caso, sottoscrivendo: “il rogo si è innescato in poco tempo avvolgendo dei tubi in pvc (cloruro di polivinile) che si trovavano nel cortile del plesso. Non è stato possibile appurare la natura dell’incendio ma si costata con ogni probabilità che sia di natura dolosa essendo stati avvistati un gruppo di ragazzi muoversi in modo sospetto nei paraggi e scappare dopo l’appicco delle fiamme”.
La situazione ha però subito adirato i cittadini e gli esponenti politici che si sono domandati: “Perché quei materiali si trovassero lì? Chi ha autorizzato il deposito? Il dirigente scolastico o l’amministrazione comunale? L’azienda esecutrice dei lavori ha fatto un abuso a depositare lì questi materiali?”.
Il Dottor Agostino Curzio, medico di medicina Generale a Melito, ha sottolineato: “la nocività per l’apparato respiratorio della inalazione di sostanze sprigionate dalla combustione di materiale edile che va ad aggiungersi agli effetti deleteri dei frequenti “roghi tossici’ che si verificano nella nostra già martoriata terra.”
E’ stato messo in atto un vero e proprio atto criminoso, perché inquinare è un crimine!
Le domande, per ora, rimangono senza risposta, ma è molto il rancore, infatti molti cittadini sui social chiedono più controlli del territorio e diversi sono stati gli esponenti politici che hanno voluto esternare il malessere che si vive in città.
Il consigliere d’opposizione Renato Rinaldi ha affermato: “Alle medie ero uno degli studenti che frequentava la Sibilla Aleramo. Già da allora dopo la chiusura della scuola, erano molti i ragazzi che passavano i pomeriggi nel cortile di quest’ultima, il più delle volte scavalcando i cancelli dell’entrata posteriore.
Per questo motivo, la leggerezza con cui é stato depositato il materiale edile nello spiazzale del plesso, desta non poche perplessità: in un territorio dove le barbarie sono un fenomeno quasi quotidiano, lasciare oggetti in un edificio notoriamente sofferente al vandalismo è una mossa superficiale, prevedibile e, di conseguenza, stupida.
Non é un mistero che Melito sia attanagliata in primis dall’inciviltà e dalla noncuranza di molti dei suoi abitanti, ma è altrettanto vero che l’assenza di controlli e la superficialità che caratterizza gli organi preposti al controllo e al fare scelte contribuiscono non poco ad eventi nefasti come quello di ieri. Quel veleno e quel fumo nero poteva e doveva essere evitato.”
A queste parole si sono aggiunte anche quelle dell’uscente consigliere di opposizione Raffaele Caiazza: “Un incendio molto pericoloso si è sviluppato a melito all’interno del cortile della scuola media Sibilla Aleramo.
Per fortuna le fiamme sono state domate. Nel frattempo fumi tossici hanno inquinato ulteriormente l’aria che respiriamo, oltre ad aver prodotto danni materiali accertati e da accertare.
Quello che è successo è l’esempio plastico di quanto in Italia, in particolare nel meridione, le istituzioni fanno finta di non sentire e di non vedere diventando, spesso, con il loro silenzio ed il loro menefreghismo, corresponsabili di disastri annunciati.
Il materiale che è stato ( dolosamente, almeno così ho letto ) bruciato era stato depositato nel cortile della scuola dalla società esecutrice dei lavori pubblici di rifacimento di via Sandro Pertini.
Domanda: come si è semplicemente pensato di trasformare un cortile di una scuola in deposito di materiale edile altamente pericoloso perché facilmente infiammabile?
A questa domanda dovrebbe rispondere l’attuale amministrazione comunale e la dirigente della scuola Sibilla Aleramo, che a suo tempo, vale a dire circa un anno fa, quando furono piazzati materiali edili nel cortile della scuola, sono stati tutti raggiunti da mie segnalazioni con le quali paventavo l’inopportunità nonché la pericolosità della scelta di adibire una scuola a deposito di materiale edile.
Se le istituzioni funzionassero, se chi amministra, il Comune come la scuola, si curasse da quella brutta ed insana abitudine di tentare di risolvere i problemi con un superficiale ma che ci fa, ebbene tanti delitti ( perché l’incendio di oggi rappresenta un vero e proprio delitto ) verrebbero prevenuti.
Ora spero che le competenti istituzioni puniscano i responsabili; non solo, però, chi ha materialmente appiccato il fuoco, ma anche chi ha consentito che quei materiali altamente infiammabili venissero depositati in un cortile di una scuola senza il rispetto delle più elementari norme di sicurezza.”
L’amministrazione ha però cercato di limitare le collere esprimendo il rammarico per la situazione creatasi, queste le parole del sindaco Amente sulla sua pagina social: “Nel pomeriggio si è verificato uno spaventoso incendio nello spiazzale della scuola media statale Sibilla Aleramo che soltanto grazie alla mano di nostro Signore non ha causato il ferimento di alcuna persona.
I vigili del fuoco non si sono sbilanciati nettamente, ma pare chiaro che si tratti di un incendio di natura DOLOSA.
Chi ha agito ben sapeva il disastro che avrebbe potuto originare, dando alle fiamme i tubi in pvc che si trovavano in cortile.
I danni materiali sono ingenti e riguardano il materiale occorrente per i lavori di restyling di via Sandro Pertini in deposito nello spiazzale, l’inferriata della Sibilla Aleramo ed un’auto in sosta all’esterno della stessa scuola.
Confido nel certosino lavoro delle forze dell’ordine che sin da subito si sono messi all’opera per ricostruire la dinamica dell’incendio e sono certo che quei DELINQUENTI saranno individuati e processati.
Pertanto faccio un appello ai miei concittadini: chi sia in possesso di immagini, video o informazioni utili ad individuare questi SCELLERATI si rivolga alle autorità competenti.
In tal caso la mia amministrazione si costituirà parte civile contro chi ha creato quest’oggi danni materiali, messo a rischio l’incolumità di donne, uomini e bambini e inquinato l’aria che respiriamo.”
Teresa Barbato

Melito incendio Sibilla Aleramo (immagine presa dal web)




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