Questa mattina, presso il Liceo Kant, l’incontro con Don Luigi Merola
Ha toccato temi attualissimi, talvolta anche ironizzando. Ha parlato, per prima cosa, dell’importanza della scuola che “oggi fa cose straordinarie” e di quanto i giovani siano lo specchio dei propri genitori. Ha voluto sottolineare, però, una pecca: “ogni Ministro dell’Istruzione, cambia le riforme e il Ministero dell’Istruzione dovrebbe essere l’unico a non cambiare continuamente” e continua: “Siamo una scuola senza risorse”.
“Un ragazzo che viene arrestato è proprio il simbolo del fallimento: della scuola, della famiglia ma anche della chiesa, che ormai è diventata “come un negozio“, con orari di apertura e chiusura, perché ormai è tutto burocratizzato.
Volendo evidenziare che “la camorra può e deve essere sconfitta!“.
Ha voluto raccontare la sua storia: di quando arrivò a Forcella e si rese conto che i giovani non andavano a scuola, che nessuno se ne preoccupava; di quando il sabato sera offriva la pizza ai giovani della sua chiesa e proprio uno di quei sabato vide uccidere davanti ai suoi occhi Annalisa Durante, una 14enne del suo oratorio.
All’omicidio sono poi seguiti anni di protezione e di testimonianze che hanno segnato un cambiamento della sua stessa vita: adesso si occupa dell’istruzione dei giovani e pensa che un parroco debba essere un “trascinatore” perché attraverso la chiesa e, soprattutto, la scuola, i giovani possono sfuggire dai tentacoli della criminalità organizzata che, ormai, cerca di trascinare tutti verso di sè.
Un incontro toccante, quindi, che ha visto i giovani del Liceo quasi ipnotizzati dalle parole di Luigi Merola, che ha saputo mandare, attraverso la sua oratoria e la sua simpatia, un messaggio importantissimo: la fuga e la sconfitta della criminalità organizzata.
Laura Barbato
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