Melito, il PD:”7 milioni di motivi per andare a casa”
Circa un mese fa, cinque consiglieri di Melito denunciavano e chiedevano maggiori spiegazioni riguardo la perdita dei fondi del Pnrr, che dovevano finanziare l’adeguamento sismico, la messa in sicurezza edile ed impiantistica, l’adeguamento alle norme antincendio di due scuole presenti sul territorio, quali il plesso della Tenente Luigi Mauriello e quello della scuola media Marino Guarano.
I quattro progetti che il comune avrebbe dovuto presentare per aggiudicarsi i 7 milioni di euro del Pnrr non hanno mai visto la luce ed è proprio questo che ha dato il via ad una querelle che ha messo sotto accusa il settore urbanistico.
Ai cinque consiglieri dei partiti di maggioranza, capeggiati dal Presidente Rocco Marrone, Cosimo Amente, e due consiglieri di gruppi misti, che per primi hanno mosso l’accusa, si è poi aggiunto il Partito Democratico che ha alimentato ancor di più la polemica, affermando che la perdita di tali finanziamenti rappresenterebbe l’incapacità e l’inadeguatezza dell’amministrazione.
“7 MILIONI DI MOTIVI PER ANDARE A CASA”, si intitolerebbe in questo modo il manifesto affisso per le strade di Melito, attraverso il quale il Partito Democratico chiede di rassegnare le dimissioni irrevocabili perché “a Politica è nata cos, non fa per Voi”, perché in 365 giorni di mandato l’Amministrazione avrebbe già procurato oltre 7mln di danni al paese, da aggiungere ad altri milioni di euro persi nella loro ultima Amministrazione.
Vistosi attaccato da più fronti, il funzionario sotto accusa ha quindi deciso di rispondere alle polemiche che gli si sono ritorte contro, puntualizzando che il bando per il finanziamento avrebbe riguardato solo i costi progettuali, che per ciascuna opera sarebbero ammontati ad oltre 100mila euro, per un totale di 300mila. Ha poi spiegato che la mancata partecipazione ai fondi per l’ammodernamento fognario è stato causato dalla mancanza della documentazione.
I progetti contestati ammonterebbero a circa 7,5 milioni e, secondo la tesi del funzionario, i comunicati resi pubblici dai vari partiti di maggioranza sarebbero azioni diffamatorie, screditanti e di mobbing sull’operato dell’ufficio e dell’Amministrazione comunale di Melito.
Laura Barbato
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