La politica non esiste! L’amministrazione non esiste! L’opposizione non esiste!

In ogni società moderna e democratica esiste un piano di confronto, che si sviluppa su un ambito diffuso dove (co)esistono una maggioranza ed una minoranza, comunemente chiamata “opposizione politica”.

L’opposizione, di regola, dovrebbe assumere l’onere di proporre, controllare e verificare che la maggioranza di governo produca atti in linea con i bisogni della popolazione.

Tutto questo non sempre accade; infatti, l’opposizione spesso insorge, specie se chi governa non mantiene le promesse elettorali ed elude ogni momento di crescita del territorio e della città, questo nella migliore delle ipotesi, figuriamoci in un mal governo.

Bisogna prendere atto (piccolo o grande, fate voi) che a Melito La politica non esiste! L’amministrazione non esiste! L’opposizione non esiste!

Nelle legislature, l’opposizione, politica e soprattutto, consiliare deve essere determinante nelle decisioni di carattere generale riguardanti iniziative di primaria importanza, attraverso una procedura di confronto utile e salutare. Farsi carico del “mandato” dei cittadini che a loro hanno dato, così come alla maggioranza.

L’opposizione può sbagliare, così come la maggioranza… ma deve svolgere il suo ruolo e compito, pena la decadenza della democrazia politica e sociale. Proprio così ci dovrebbe, o meglio: ci deve, essere! A Melito, dal 2017 tutto è il contrario di tutto; l’opposizione non è pervenuta, non si capisce dove inizia la maggioranza e finisce l’opposizione e/o viceversa, almeno in alcuni di loro: che siano la stessa cosa?

Invece, lo schieramento di opposizione al sindaco Amente, e alla sua amministrazione, è assolutamente fuori dal dibattito politico, così come dalle problematiche economiche e sociali della città. Il loro silenzio è assordante! Chiamati in appello, risultano assenti… come sempre.

Lo dice la popolazione, lo dicono le statistiche: vedi l’ultimo voto europeo.

“Bande” di seguaci della maggioranza con il capo in testa a fare campagna elettorale per un partito a cui tantissimi di loro hanno sempre detto di non sentirsi rappresentati e da cui hanno sempre preso le distanze. Ma per volere e ordine del “faraone” si fa questo e anche altro, fuorché amministrare nell’interesse dei cittadini: lo dicono i risultati delle urne di Melito. Pietà.

In una città sporca, colma di rifiuti di ogni ordine e genere l’opposizione che fa? Tace.

In una città dove non si vedono opere pubbliche da anni e quelle poche iniziate anni fa sono ancora lì, ferme, che fanno bella mostra dello scempio e dello sperpero del danaro pubblico.

In una città dove è stato dichiarato il dissesto finanziario e i cittadini ne pagano le pene, l’opposizione è in silenzio. Perché non spiegare alla gente come è stato prodotto questo disavanzo e, soprattutto, di chi è la responsabilità? Spiegate perché devono essere i cittadini a pagare i debiti del Comune fallito.

In una città in cui la giunta ridetermina il costo generale di tutti i servizi, con la scusante che è la legge che lo impone visto il dissesto finanziario. Non c’erano altre vie? Non si poteva trovare altra strada e programmazione per non arrivare allo stato di dissesto?

In una città in cui gli uffici comunali sono allo sbando… In questa città in cui la viabilità è ridotta peggio di una grande metropoli con semafori che non funzionano e vigili con organico sottodimensionato e dove non ci sono mezzi pubblici, l’opposizione non trova di meglio che… tacere.

Così come non si accorge delle tante attività commerciali che chiudono, del forte disagio sociale tra i giovani, delle discrepanze all’interno dei ceti sociali, e del malessere che serpeggia tra gli anziani dimenticati, abbandonati e sfrattati, per poi ricordarsi di loro solo per radunarli alla bisogna.

Melito è governata da una maggioranza e da un sindaco “bislacco“, amministrativamente mediocre e inadeguato: questo lo dice la sua storia politica, è stato più volte sfiduciato.

L’opposizione avrebbe dovuto “dettare i tempi” del loro malgoverno, avvisare e indottrinare i cittadini ed invece è, ahinoi,senza voce!

È assolutamente inconcepibile questa politica de “carte ammiscate“!

Tonino Caiazza

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