Come si può vivere in un paese oramai, da molti anni, allo sfascio, dove non esiste una speranza alla rinascita? La voglia, la capacità e l’impegno per farlo?

Basta girare tra le vie del paese per rendersi conto che ormai è invivibile, in certe ore sembra il deserto, si possono notare attività commerciali chiuse, vie sporche, rifiuti dappertutto, marciapiedi che per camminarci devi fare la gimkana per non andare coi piedi nella merda, in alcune zone poi sono invasi da erbacce selvagge che escono dappertutto, anche dalle saittelle, nelle ore di punta, e non solo, traffico caotico in alcune zone endemiche, problema che non si riesce a risolvere da tempo immemore, sosta selvaggia per evitare di pagare lo scontrino che permette di sostare nelle strisce blu presenti a iosa.

Una cittadina di più di 40.000 abitanti oramai ridotta all’ultimo paese della provincia di Napoli, oserei dire della Campania, o dovrei dire della Regione Veneto?, per lo stato in cui versa. Un Santo Patrono “Santo Stefano” poco sentito e festeggiato, nonostante la buona volontà degli organizzatori che mettono tempo e passione in quello che fanno per rispettare almeno questa tradizione, le altre sono oramai perse. Solo fuochi d’articio (a dire la verità qui si “spara” tutti i giorni e a tutte le ore in special modo quelle notturne, nonostante i divieti) e la processione religiosa, mentre negli altri paesi limitrofi la festa del Santo Patrono viene sentita come una delle più belle dell’anno. Anche da noi una volta era così, abbiamo perso anche quello, ci siamo disamorati.

Venendo da Napoli verso Aversa e viceversa troviamo il cartello che indica l’inizio del paese “Benvenuti a Melito”, il paese della monnezza (questo lo aggiungo io): le auto scorrono lentamente, anche se non c’è traffico, come se volessero ammirare il paesaggio, la tanta spazzatura depositata ad ogni ora e in ogni luogo, l’unico panorama riservato alla vista di chi attraversa la nostra cittadina, il biglietto da visita che presentiamo a chi transita per il nostro paese.

I cittadini, stanchi, danno la loro versione e riversano tutte le colpe alla politica locale (tutti, indistintamente!) che da molti anni amministra il nostro paese. Nei vari gruppi su Facebook, un mezzo per dare l’opportunità a tutti di esprimere liberamente la loro opinione, di portare la loro testimonianza e di segnalare situazioni di degrado, in modo da poterle renderle pubbliche e testimoniare in quale stato si trovi veramente il nostro paese, che evidenziano lo stato di degrado e di abbandono. Grazie al social moltissime persone, associazioni, commercianti e giovani melitesi denunciano, affrontano e discutono (più che altro è uno sfogo) le problematiche della cittadina, giungendo sempre al solito ritornello “il paese è allo sbando, all’agonia, invivibile”.

Ma c’è qualcuno della politica che legge? Che recepisce? Che risolve qualcosa?

Questo leggere è veramente desolante, per me e per chi ha Melito nel cuore, non è lo stesso paese di una volta, molte cose sono cambiate durante questi anni, purtroppo non in meglio, anzi. Oggi il nostro è un altro paese, nel totale abbandono, affoga, sprofonda, “nà carta sporca”, c’è sudiciume dappertutto, in ogni senso.

A malincuore, leggo, sempre dai social, che la desolazione e la tristezza sono gli unici sentimenti che pervadono e fanno accrescere quel sentimento di impotenza, come Davide contro Golia, davanti a questi immensi problemi che ci attanagliano. La raccolta differenziata che non decolla, strade e marciapiedi sporchi, spazzatura ovunque, anche le “isole ecologiche” sono strapiene di rifiuti dentro e fuori, negozi che hanno chiuso, la vegetazione incolta, sono elementi che evidenziano uno stato di abbandono totale. Senza parlare poi di opere pubbliche mai portate a termine e o riattate alla bisogna, vedi la “villa comunale”; una piscina comunale per la quale, nonostante furono, allora, spesi centinaia di migliaia di euro, lavori rifinanziati e mai riattivati, resta ancora un rudere, ma viene ancora visitata dai vandali che l’hanno allora distrutta, rompendo opere realizzate con i soldi dei contribuenti, ora la usano per loro comodo e come deposito di monnezza. Stessa cosa per il parcheggio “Maffettone”.

Senza parlare poi delle zone spesso soggette ad allagamenti a causa della scarsa manutenzione fognaria e dalla mancata pulizia delle strade, con la pioggia la spazzatura si accumula sulle caditoie, le intasa ed ecco gli allagamenti, in verità ci sono anche alcuni commercianti che le coprono per non sentire la puzza.

In un paese pieno di problemi come il nostro non si può andare avanti tutelando i soli interessi personali di qualcuno. La “politica” che governa il nostro paese da diversi anni ha distrutto tutto, nella migliore delle ipotesi c’è stato immobilismo e Melito andava alla deriva.

L’obiettivo prioritario dovrebbe essere operare per l’interesse del paese, lasciando in disparte il culto della persona che alcuni utilizzano. Questi sono contagiati da un morbo dittatoriale! Si comportano e agiscono da reietti!

Penso che ci vorrebbe un programma con una sola voce che parli ed aiuti il paese, non l’interesse della sola persona che prende le redini per dirigere, sperando sempre che ci siano le capacità. Portare a termine gli impegni presi nel periodo di campagna elettorale ma, purtroppo, come spesso accade, dopo la poltrona presa se ne frega del paese o non rispetta i “programmi” per incapacità o altri interessi.

In politica si va avanti con la maggioranza ed un’opposizione positiva e costruttiva nella quale tutti parlano la stessa lingua e agiscono per un solo interesse: riportare almeno alla normalità Melito.

Prima di chiudere questo mio pensiero sulle condizioni in cui è ridotto il nostro paese vorrei dire un’ultima cosa: non dobbiamo addossare solo la colpa ad altri, se è vero che chi ci amministra deve fare il proprio lavoro con onestà, capacità e competenza, è anche vero che se il paese è in stato di degrado questo è anche “merito” di noi cittadini che dovremmo contribuire al mantenimento e alla manutenzione del paese, rispettarlo.

Ora che si è persa anche una speranza di una vincita al “superenalotto” per far diventare la nostra cittadina “una piccola Montecarlo”, uniamoci e collaboriamo se vogliamo salvare la nostra Melito, la solitudine di stare dietro ad una tastiera e il menefreghismo non porta a nulla di buono, l’evidenza è sotto gli occhi di tutti.

Se la politica si dimostrerà incapace e sorda alle sollecitazioni dei cittadini, mandiamoli a casa! Loro di sicuro non se ne vanno con le proprie gambe.

A buon intenditore poche parole!

Buone feste, buon Natale cari concittadini.

T. C.

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