Raffaele Amato Junior accusato per l’omicidio Moliterno

Confessione in aula per Raffaele Amato junior in merito all’omicidio ai danni di Giuseppe Moliterno il lontano 2 ottobre del 2007.

Per i giudici si tratterebbe di una situazione di epurazione interna al clan dal momento che a puntare il dito contro Lello Amato, detto “Capajanc”, sarebbero stati una serie di pentiti, una volta affiliati al clan Amato Pagano e ora collaboratori di giustizia impegnati a riempire pagine e pagine dei dossier delle indagini con dichiarazioni svariate sugli affari del clan e sulle dinamiche interne ai movimenti scissionistici.

Il delitto di Giuseppe Moliterno fu un delitto efferato, deciso per punire uno sgarro dello stesso ai danni del clan. Un delitto che lo scorso 30 giugno aveva visto imputare una condanna anche per altri due esponenti del clan ritenuti coinvolti nell’omicidio: Carmine Pagano e Vincenzo Notturno.

Un omicidio per il quale vi sarebbe stata una confessione di colpevolezza davanti al giudice da parte di Raffaele Amato, figlio di Rosaria Pagano, che all’epoca dei fatti, era ancora minorenne.

Fondamentali per l’accusa di omicidio sarebbero state le dichiarazioni di un altro pentito eccellente del clan Amato Pagano, Carmine Cerrato, che avrebbe definito questo omicidio come un vero e proprio battesimo di sangue per Lello Amato.

Il pentito definisce l’omicidio come un pegno da pagare per uno sgarro fatto dalla vittima a causa di una relazione intrattenuta con una donna di un altro affiliato.

“C’era un nostro affiliato direttamente al clan Amato-Pagano con il ruolo di trafficante di droga, gestisce una delle due piazze di spaccio della 219 di Melito che sono entrambe riferibili ai nipoti di Amato, ossia Carmine Pagano ed Amato Raffaele junior. Non conosco omicidi da lui commessi però è molto amato dai nipoti di Raffaele Amato, infatti i nipoti di Amato, ossia Carmine Amato e Raffaele Amato junior hanno chiesto agli zii Cesare Pagano e Raffaele Amato che si commettesse un omicidio per difendere l’onore di Capitone. La vittima è stata Giuseppe Moliterno ed a commettere l’omicidio è stato, se non sbaglio, lo stesso Amato Raffaele Junior e Notturno Vincenzo detto “Vector”.

“Ho detto di non essere certo degli autori materiali dell’omicidio in quanto ricordo che uno o due giorni dopo l’omicidio Moliterno mi recai a Mugnano nella cosa di Amato Raffaele. Ricordo che Amato stava parlando proprio con il nipote Raffaele junior e Notturno, udii che Amato diceva loro di allontanarsi dalla zona, perciò io capii che gli stessi dovevano essere coinvolti nell’omicidio in quanto era nostra prassi che i soli killer si allontanavano dalle zone di nostra abituale frequentazione dopo che avevano commesso un omicidio”.

“Ricordo però che Amato Raffaele Junior, tutto euforico, mentre lasciava la casa dello zio mi salutò dicendomi le seguenti parole “L’agg rat proprio o’mal” senza precisare la persona cui lui aveva fatto del male, perciò lo ho intuito che la persona cui egli aveva fiuto del male era Moliterno. Questo che era un nostro affiliato del sottogruppo di Melito, aveva commesso lo sbaglio d’intrattenere una relazione adulterina con la compagna di ….. e per tale motivo doveva essere ucciso”.

Foto dal web
Marianna Di Donna

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