Erano da poco passate le 10 di questa mattina, quando una delle arterie melitesi, maggiormente trafficate a quell’ora, è stata teatro di una scena raccapricciante.
Un giovane di colore che in sella alla sua bicicletta viaggiava al Corso Europa, nel tratto che va dalle Poste in direzione Circumvallazione esterna, è stato investito dal conducente di un’utilitaria grigia che, sceso dal veicolo subito dopo l’impatto, anziché accertarsi delle condizioni della vittima, si è scagliato proprio contro quest’ultima.
“Eravamo a piedi in zona – raccontano alcuni passanti che hanno segnalato il fatto anche via social – e, subito dopo aver sentito il botto, ci siamo girati in direzione dell’ incidente ed abbiamo visto il conducente di una Fiat Panda scendere dall’auto, raggiungere il povero ragazzo, da poco messo sotto ed ancora riverso sull’asfalto e, sbraitando frasi irripetibili, scagliargli addosso la bicicletta. C’erano anche altre persone in strada (tra questi gli avventori del mercato ortofrutticolo che in fila attendevano l’apertura dei cancelli ndr) ma nessuno è riuscito ad intervenire per frenare la furia dell’uomo che, anziché accertarsi delle condizioni di salute del povero malcapitato, ha provveduto a causargli ulteriori profonde ferite”.
I testimoni descrivono il gesto disumano del conducente dell’auto raccontandolo – a distanza di alcune ore – ancora con il terrore: “non è possibile – proseguono – girarsi dall’altra parte e fare finta che nulla sia accaduto. È successo un fatto gravissimo che merita di essere portato a conoscenza di tutti, la furia del conducente della panda ci ha terrorizzato, non riusciremo mai a trovare una giustificazione a tanta violenza né a dimenticare quanto visto” – spiegano.
Contattati dalla redazione, i testimoni hanno riferito anche che tra coloro che hanno assistito all’episodio turpe, soltanto una donna si è avvicinata al ragazzo. Quest’ultima, dopo avergli offerto dell’acqua e zucchero e fazzoletti per tamponare le ferite, si è resa immediatamente disponibile a trasportarlo al più vicino nosocomio. Il giovane, nel frattempo raggiunto sul luogo dell’incidente anche da un coetaneo – probabilmente suo conoscente – ha riferito alla passante di volersi curare ma, quando la signora è tornata sul posto con la sua auto, lui stesso, l’amico e le biciclette non c’erano più.
“Il ragazzo sanguinava dalla testa e piangeva disperatamente, voglio sperare che mentre prendevo l’auto siano passate altre persone per soccorrerlo perché era davvero malridotto” – ha riferito la donna.
Dopo essere stato investito e massacrato selvaggiamente da uno sconosciuto, il giovane ha fatto quindi perdere le tracce di sé ma di lui restano ancora le righe di sangue sull’asfalto e il ricordo negli occhi e nei racconti di coloro che ci hanno contattato per denunciare a gran voce questo fatto disumano.