La competenza gestionale fra Regioni e ANAS. Ma sempre con un futuro incerto.

Intanto i pericoli per gli automobilisti aumentano

Ormai per le Province si tratta di un vero e proprio “pasticcio all’italiana” una delle nostre specialità nazionali, ma in negativo.

Infatti, Governo e Parlamento negli ultimi anni hanno agito concordemente per la soppressione delle Province partendo dall’erroneo presupposto della totale abolizione di tali enti pubblici territoriali, locali e rappresentativi, in conseguenza della riforma costituzionale prevista.

Ma, una volta sonoramente bocciata questt’ultima dai cittadini, cosa resta dopo i numerosi interventi espressione della tendenza legislativa, peraltro in corso dal 2012 e mai spiegata in maniera convincente ai cittadini italiani, attraverso cui in questi ultimi cinque anni sono stati eliminati compiti, funzioni e soprattutto fondi di bilancio agli enti provinciali.

Senza pensare però ai gravi problemi che si potevano creare.

Le Province infatti sono state previste nell’impianto di origine della Costituzione quali enti locali territoriali politici, rappresentativi ed elettivi di decentramento amministrativo delle funzioni statali. In particolare, ciò avveniva attraverso le importanti figure istituzionali di Prefetti, ufficiali di governo, dei Questori,  delegati al coordinamento locale delle forze di sicurezza, ai Commissari degli enti e direttori provinciali per il corrispettivo ambito territoriale.

Fra le competenze dei 121 enti provinciali costituiti vi erano quelle fondamentali, di base, relative alla gestione della rete stradale sub statale visto che tali arterie di collegamento consistono in migliaia di chilometri da gestire, pulire curandone la manutenzione; così come la cartellonistica delle indicazioni viarie e quella pubblicitaria.

Oggi, ancora non sappiamo chi dovrà effettuare questi compiti di fondamentale importanza per la stessa sicurezza di tutti coloro che le percorrono ed intanto nessuno agisce organizzando il settore come si dovrebbe. Alcuni pensano di poter affidare la competenza gestionale delle strade alle inefficienti Regioni. Mentre, per altri, almeno 10.000 km circa di questa rete potrebbero essere affidati all’ANAS un ente discusso che ha la medesima competenza per quelle statali.

L’Ente nazionale autonomo per le strade in effetti cura tutte le strade principali che si stendono sui territori delle quindici Regioni a statuto ordinario, tranne le autostrade; ma spesso è stato coinvolto in gravi inchieste giudiziarie.

Allora, quale sarà la migliore decisione per la sicurezza dei cittadini utenti.

Giorgio M. Palumbo

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