Il giovane consigliere e capogruppo fuoriuscito da Forza Italia, spiega le sue ragioni.
MELITO – “Fratture insanabili causate da una serie di episodi gravissimi”. Spiega così l’uscita da Forza Italia l’ormai ex capogruppo Marco Ponticiello, ora in forza al gruppo misto. Tanti i momenti ‘no’ che avrebbero spinto il giovane politico a lasciare gli ‘azzurri’.
“Appena un anno fa, un mio ormai ex collega di partito decise di candidarsi ugualmente alla città metropolitana nonostante da tempo l’intero gruppo avesse deciso di puntare sul sottoscritto e lui stesso avesse dato parere favorevole alla mia discesa in campo – prosegue Ponticiello – E’ utile ricordare a chi oggi cerca di strumentalizzare la mia uscita da Forza Italia che lo stesso consigliere durante l’ultimo consiglio comunale non aveva avuto paura di mantenere il numero legale alla sinistra, salvo poi essere retrocesso al ruolo di ‘riserva’ a causa dell’arrivo in extremis del collega di maggioranza Luigi Amelio.
Ultimo episodio, a mio avviso gravissimo, quello che ha visto protagonisti i miei due colleghi di partito, i quali hanno protocollato poche ore prima di una riunione di partito, senza neanche un preavviso, un documento di dissenso dalla querela-denuncia già protocollata alle autorità preposte al controllo tre giorni prima. Un dissenso che ancora oggi fatico ad interpretare, avendo firmato gli stessi consiglieri il documento in mia presenza, solo dopo averlo letto in mia presenza in ogni punto. La denuncia era un atto dovuto e chi ha avuto un comportamento ambiguo se ne assumerà le responsabilità nelle sedi competenti. Sono ansioso di conoscere quali sono i reali motivi che hanno spinto i miei ex compagni di partito a firmare una denuncia e a ritrattare quando già l’esposto era sui tavoli del Prefetto e del procuratore della Corte dei Conti. A noi politici sicuramente non spetta stabilire se ci sono o meno responsabilità da parte dei dirigenti dell’ente ma allo stesso tempo, è doveroso ricordare che a noi spetta segnalare tempestivamente alle autorità competenti tutti i presunti atti irregolari o illegittimi individuati nel corso delle attività di controllo delle commissioni consiliari e di accesso agli atti, in particolar modo se si tratta di una cifra esorbitante come 5 milioni di euro”.
E continua, “La politica dei dubbi e delle supposizioni circa la mia collocazione personale futura la lascio ad altri – ha concluso Ponticiello – L’unica cosa che ho a cuore è continuare a fare opposizione ad un amministrazione che alterna cose brutte ad altre altrettanto brutte”.