Le vicende comunali hanno acquistato, in questi ultimi tempi, i colori di una soap opera mal riuscita, dal sapore della farsa, anzi, tragicomica con tanto di coreografia.

La realtà è che la trama era ben nota a tutti sin dalle passate elezioni amministrative e dalla nascita di questa amministrazione. Un ammasso di forze politiche ed associazioni civiche, ben nove liste, non omogenee, messe insieme per il solo scopo di accaparrarsi voti. Contenuti e capacità politiche nulle. “#Il meglio sta arrivando”, ma dove? Quando?

Infatti, fin da subito, questa amministrazione ha mostrato eloquentemente la sua incapacità di governare il processo di buona amministrazione per la rinascita di Melito.

Nel file grafico qui sotto potete leggere “Un patto d’amore per Melito” la brochure della campagna elettorale dell candidato sindaco Amente poi eletto.

un patto d'amore per Melito

Per una città pulita

Differenziata per non vedere mai più cumuli di rifiuti in strada.

Controlli contro chi inquina la città. Mai più sversamenti illeciti.

Dignità per la villa comunale che diventerà il centro della vita culturale della città.

Decoro del tratto di circumvallazione esterna gestita direttamente dal Comune.

Per una città vivibile

Mobilità con una navetta che garantisca spostamenti rapidi ed un nuovo piano traffico.

Collegamento bus con la TAV di Afragola.

Collegamento bus con la zona costiera e il mare.

Collegamento bus con le metro Giugliano e Mugnano.

Per una città giusta

Risorse nuove per le politiche sociali con un piano speciale a favore degli anziani.

Agevolazioni per i giovani che vogliono investire a Melito con fitti a basso costo.

Spazio per i bambini e per lo sport con la rivalutazione dello stadio comunale.

Attenzione al commercio per far rinascere gli antichi mestieri.

Per una città sicura

Videosorveglianza per controllare il territorio palmo a palmo.

Controlli della polizia municipale contro il degrado urbano.

Partecipazione alla vita comunale con i comitati di quartiere.

Apertura della rampa dell’asse mediano sulla circumvallazione esterna.

Ora si chiede, c’è un solo punto di quelle promesse fatte e messe per iscritto, in campagna elettorale, che questa amministrazione ha portato a termine? Ai cittadini le risposte.

L’assenza di una leadership, intesa come guida e capacità di fare politica, individuata dai cittadini nella figura del sindaco eletto, è venuta completamente a mancare, lasciando le forze consiliari di maggioranza, in balia degli interessi dei singoli rappresentanti in Consiglio, tradendo le aspettative dei cittadini.

Certamente non ha risolto la situazione di assoluta inefficienza amministrativa in cui versava e versa il nostro Comune.

Gli intenti dichiarati con lo slogan “”#Il meglio sta arrivando” dell’estate 2017, a distanza già di pochi mesi dalle elezioni, si erano rivelati irrealizzabili e pretestuosi, purtroppo, per i cittadini, le ultime vicende ne danno ulteriore conferma.

A questo punto, il fallimento dell’amministrazione, è certificato. Non solo dall’opinione dei cittadini, delusi per il mancato raggiungimento degli obiettivi sperati per la crescita della città. Ma addirittura perché questa amministrazione ha portato il Comune al dissesto finanziario non mettendo in capo la politica e le misure adeguate per non arrivarci.

Ieri il sindaco in una nota stampa (riportata in questo articolo che potete leggere) per giustificare l’assenza dal Consiglio Comunale, però c’era la scenografia, che non si è tenuto in seconda convocazione “per motivi tecnici”, dichiara: “…..nella prima riunione successiva alla dichiarazione di dissesto e comunque entro trenta giorni dalla data di esecutività della delibera, il consiglio dell’ente, o il commissario nominato ai sensi dell’articolo 247, comma 3, è tenuto a deliberare per le imposte e tasse locali di spettanza dell’ente dissestato, diverse dalla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, le aliquote e le tariffe di base nella misura massima consentita, nonché i limiti reddituali, agli effetti dell’applicazione dell’imposta comunale per l’esercizio di imprese, arti e professioni, che determinano gli importi massimi del tributo dovuto. …..”

Ecco, perché il sindaco non spiega ai cittadini virtuosi e che hanno pagato le tasse fino all’ultimo euro perché ora dovranno pagare più tasse? Perché non è stata fatta politica contro gli evasori storici? Perché non c’è stata lotta agli sprechi?

Una gestione oculata della gestione economica dell’Ente sicuramente non c’è stata. Altrimenti non si spiegano i perché, in un anno di amministrazione Amente (2018), rispetto ai bilanci degli anni passati, sono stati spesi circa 1 milione e mezzo di euro in più e ci sono state minori entrate per circa 1 milione e 200 mila euro. Un debito aumentato in un solo anno di mandato di circa due milioni e settecentomila euro.

Ci spieghi questo sindaco.

Ora “il dato è tratto”, però questa tragicomica deve terminare.

Si deve, risollevare la dignità della città, ferita ed umiliata, più di quanto non fosse già, dall’incapacità gestionale di questi ultimi mesi, per ridare credibilità e prospettive ad un territorio che sperava di cogliere questa opportunità di riscatto e che si vede, al contrario, tradito dai suoi stessi rappresentanti a cui avevano dato larga fiducia.

Signor sindaco, lei nello stilare “Un patto d’amore per Melito”, ha sottoscritto una dichiarazione: “Non sono semplicemente il candidato sindaco di Melito ma sono un allenatore di una squadra di giovani preparati che hanno la concretezza giusta per ridare splendore alla nostra città“. Ora che il suo progetto di allenatore è fallito, l’allenatore deve rassegnare le dimissioni o va “esonerato”.

T. C.

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