I “ribelli” sono Antonio Ciampa, Corrado Corrrado, Vincenzo Costa, Patrizia Di Munno e Valentina Rella
Maggioranza spaccata sulla scelta del nuovo presidente del consiglio comunale, dopo le dimissioni di Nunzio Marrone, avvenute alcuni mesi fa anticipando una mozione di sfiducia presentata dai suoi stessi colleghi di maggioranza. In cinque hanno abbandonato i lavori dell’assise, rifiutando di votare il candidato prescelto e facendo in pratica saltarne la nomina (il numero dei consiglieri di in aula era diventato insufficiente).
E’ successo al rientro in aula, dopo una sospensione chiesta dalla stessa maggioranza sul 7° punto all’ordine del giorno: elezione del presidente del Consiglio. All’appello, dai banchi del governo cittadino, mancavano i consiglieri Antonio Ciampa, Corrado Corrado, Vincenzo Costa (detto Alfonso), Patrizia Di Munno e Valentina Rella, che fino a pochi attimi prima fungeva da presidente della seduta di consiglio, al suo posto è subentrato il consigliere anziano Rocco Marrone.
L’elezione è stata poi rinviata, su proposta del consigliere Marco Ponticiello, prima che la stessa maggioranza abbandonasse l’aula. A quel punto i lavori sono stati sospesi, per mancanza di numero legale, presenti solo sette consiglieri d’opposizione.
Precedentemente il consiglio aveva approvato l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato per l’esercizio finanziario 2019-2021 e il piano tariffario Tari 2019: a favore il gruppo di maggioranza presente in aula e il consigliere Rocco Marrone della minoranza. Contrari i consiglieri d’opposizione Angela Guarino, Raffaele Caiazza, Renato Rinaldi, Pietro D’Angelo, Agostino Pentoriero, Emilia Cerrone e Nunzio Marrone.
Prima ancora della votazione sul bilancio, l’opposizione ha presentato in consiglio sedici proposte su varie tematiche (edilizia sportiva e scolastica, ambiente, telecamere di sorveglianza, iniziative culturali e sportive), che sono state tutte approvate all’unanimità.