Un altro settore della vita nazionale allo sbando
L’Italia, come gli italiani d’altronde, è un paese che cerca di sopravvivere, ormai da anni, ad una crisi economico sociale che non si allenta, anzi progressivamente sta strangolando ciascun settore della nostra vita nazionale.
Fra i settori essenziali di attività di uno Stato moderno: fra i quali, un tempo vi era anche la Difesa, certamente vi devono rientrare la Sanità e l’Istruzione, pubblica e privata, ma dovrebbe rientrarvi di certo anche l’amministrazione della Giustizia. Cosa che nei fatti invece, come nel seguito vedremo, non avviene più da diversi anni tanto che endemicamente la situazione in materia viene definita come di “ crisi della giustizia in Italia” e ricorre per tutti i livelli giudiziari.
Ovvero, dagli uffici del Giudice di pace fino a giungere al vertice rappresentato nel “sistema giustizia” dalla Corte di Cassazione, passando per i Tribunali e le Corti di appello, che costituiscono quelli giudicanti. Senza dimenticare le Procure della Repubblica che invece rappresentano gli uffici “requirenti” quelli che richiedono ai Giudici l’applicazione della legge, ma non la interpretano ed applicano con le sentenze, compito giurisdizionale che viene affidato in esclusiva ai primi.
Ma in cosa consiste la “giurisdizione”? essa è uno dei poteri fondamentali “propri” di uno Stato moderno configurandosi nell’applicazione sul territorio nazionale delle leggi vigenti, quelle applicabili, quindi nel “fare giustizia”. Una delle condizioni essenziali della sovranità della Istituzione statale, una potestà pubblica con esercizio verso i cittadini che possono richiederne o subirne l’applicazione.
Infatti, nel settore civile, sono le parti a richiedere il giudizio su di una controversia insorta che andrà risolta dal giudice competente, applicando la legge rispetto al caso concreto, con una sentenza o mezzo equivalente. Mentre, nel settore penale, è invece lo Stato a muoversi ed esercitare la “potestà punitiva” a mezzo dei Pubblici ministeri che richiedono al Giudice la condanna dei colpevoli di un reato. Quindi, i cittadini in questo caso non attivano ma subiscono, quali rei, la giurisdizione criminale con la punizione prevista dalla legge sempre unicamente decisa da un giudice.
Un tempo l’Italia era indicata con il termine di “Patria del diritto” per significare la nostra bi millenaria tradizione in materia. Oggi, come presto approfondiremo, la situazione del settore giudiziario si può definire catastrofica, anche per i costi alti del servizio peraltro scadente. E con le tante “tasse giudiziarie” applicabili come dovute che comunque portano a risultati pessimi, per i cittadini e gli avvocati. A presto.
Giorgio M. Palumbo