Perché molti investitori esteri rinunciano ad operare nel nostro Paese?
Uno dei fattori che oggettivamente danneggiano il nostro Paese, causando danni difficilmente conteggiabili, ma annualmente di grandi dimensioni economiche tanto che secondo alcuni analisti si raggiungerebbe un importo annuale pari ad un 10% del PIL, il “Prodotto nazionale lordo italiano”, è quello che viene determinato dal cattivo funzionamento del nostro sistema giudiziario.
Proprio noi, un Paese storicamente considerato da sempre “culla del diritto” fin da epoche antichissime, con le norme di comportamento scritte dai nostri progenitori su questi suoli: da quelle fondamentali codificate nelle varie epoche dai romani ma, prima ancora, già ben declinati dalle tradizioni ellenistiche. Come si è potuto ricostruire, ad esempio, traducendo un prezioso reperto il cd. “fragmentumtarentinum” attualmente custodito presso il “Museo della Magna Grecia” di Taranto. Un frammento di pietra fittamente incisa che costituisce una chiave di lettura di un codice, ovvero di principi giuridici ellenistici risalenti a diverse centinaia di anni prima dell’età di Cristo.
Ebbene, nonostante si abbia una tale tradizione di storia, come anche di stessa qualità tralatizia, nella concreta disciplina scritta delle possibili azioni ed attività umane con la fondamentale distinzione, e le relative conseguenze, fra ciò che è ammesso dalla società rispetto a quanto non ammissibile, l’Italia oggi si trova agli ultimi posti della classifica mondiale sull’affidabilità del sistema giudiziario. In altre e più semplici parole: chi si trova a commerciare con l’Italia si trova esposto, né più ne meno di quello che può avvenire in un qualche sperduto paese del mondo, in caso di controversia, ad esempio insorta sulla qualità od il costo delle merci scambiate ad una incertezza assoluta su tempi ed esiti finali dell’affidamento al nostro sistema di giustizia e sopratutto nel settore della giurisdizione civile e commerciale.
Quindi, considerato che il perno essenziale del commercio, a maggior ragione quando internazionale, deve essere dato, da un lato, con la certezza della fornitura e, dall’altro, dal pagamento pattuito e prestabilito del prezzo delle merci scambiate. Ragion per cui quando tale paradigma elementare viene reso incerto il sistema delle garanzie salta ed il Paese inadempiente, fra i quali appare in ottima posizione negativa il nostro, si trova ad essere in pratica emarginato sulla scena dell’interscambio commerciale con l’estero. Tale pericolosa situazione avviene malgrado i trattati esistenti ed i vari organismi, anche internazionali, di giustizia previsti ed operanti nelle transazioni commerciali fra privati nel mondo. Ma, quando gli attori si trovano poi a dover contendere davanti agli organi delle nostre complesse istituzioni giudiziarie, tutto cambia in peggio ed ogni risultato, circa le contrapposte ragioni, diviene imprevedibile.
Come, ancor meglio si spiegherà ai lettori nella continuazione del presente.
Giorgio M. Palumbo