Perché molti investitori rinunciano ad operare nel nostro Paese?

In precedenza, avevamo scritto come uno dei fattori che obiettivamente più danneggiano il nostro Paese, causando danni economici difficilmente conteggiabili nel loro complesso, annualmente comunque di grandi dimensioni economiche sia quello attualmente, ma per la verità da molti anni segnalato, determinato dal cattivo funzionamento del nostro sistema giudiziario.

Ricordando come, proprio da noi, ovvero in un Paese storicamente considerato la “culla del diritto” fin da epoche molto antiche possa verificarsi un fatto strutturale dagli effetti tanto gravi e che colloca lo Stato italiano agli ultimi posti della classifica mondiale sull’affidabilità del sistema interno di giustizia. In altre parole, si era scritto che: chi si trova a commerciare con l’Italia si trova esposto, negli stessi termini di quello che può avvenire in uno sperduto paese del mondo, in caso di controversia commerciale,  ad una incertezza assoluta su tempi e gli esiti finali dell’affidamento al nostro sistema di giustizia. Infatti, è proprio il settore della giurisdizione civile, del quale il commerciale costituisce una parte, quello dove si conta il maggiore arretrato decidente.

Quindi, tempi lunghi ed esito finale incerto nella decisione giudiziaria della controversia. Tutto il contrario di quello che occorre avere in questi casi: certezza del diritto applicabile, dei tempi giudicanti e delle possibilità esecutive in favore della parte processuale vittoriosa. Tutti fattori che, da anni, in Italia non si combinano ed anzi si confondono danneggiando l’intera società.

Tanto più ove si consideri che il perno essenziale del commercio, in specie quando si tratta di transazioni di natura internazionale, deve essere dato, da un lato, attraverso la certezza della fornitura mercantile e, dall’altro, dall’analoga sicurezza nel pagamento prestabilito del prezzo delle merci scambiate. Ragion per cui quando tale paradigma elementare viene reso incerto ed aleatorio, per tempi ed esiti, il sistema delle garanzie salta ed il Paese inadempiente, fra i quali appare in posizione negativa il nostro, si trova ad essere in pratica emarginato sulla scena dell’interscambio commerciale con l’estero, inserito in una black list” quale entità inaffidabile.

Tale dannosa  situazione, da noi, continua ad avvenire malgrado i trattati esistenti ed i vari organismi di giustizia, anche di diritto internazionale, previsti ed operanti come corti giudicanti nelle controversie commerciali insorte nel mondo. Tuttavia, come si scriveva, quando gli attori si trovano a dover contendere davanti agli organi delle nostre complesse istituzioni giudiziarie tutto diviene possibile, ma in negativo, rispetto alla soluzione, sempre tardiva, delle contrapposte ragioni il cui esito diviene realmente imprevedibile.

Eppure, da anni, a seguito di una specifica riforma presso i maggiori organi giudiziari italiani sono stati costituiti i “Tribunali delle imprese” nati proprio al fine di rendere veloce e certa la risposta giudiziaria in materia. Ma, come funzionano effettivamente? Quali risultati concreti hanno dato?  Possono risolvere i problemi? Lo approfondiremo nella prossima puntata!

Giorgio M. Palumbo

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