In vista del concorso : gli aspetti ordinamentali e processuali
Sono antichissime le origini di questa figura che, per secoli, si è accompagnata a latere di regnanti e governanti dei quali costituiva il braccio esecutivo, quale organo amministrativo dotato del potere di autentica ed incaricato di formalizzare nei vari tipi di documenti “di fede pubblica” la volontà esecutiva rivolta ai governati. Basti pensare al Cancelliere inglese o tedesco ed alle funzioni politico parlamentari ed esecutive da essi anche attualmente svolte.
Nel mondo del diritto, in epoca moderna, quella del Cancelliere è figura divenuta familiare ai nostri cittadini per le funzioni processuali di assistenza, certificazione, comunicazione ed esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali svolte a latere del Giudice. Più precisamente si tratta dell’ufficio tecnico amministrativo composto dal personale che leggi e codici impongono sia di necessario supporto alle attività di competenza del giudice, singolo e collegiale che sia: dell’ufficio della Cancelleria giudiziaria. Un apparato amministrativo costituito proprio per assistere l’organo della magistratura giudicante preposto all’attuazione della giurisdizione.
Cui corrisponde, nell’analogia della funzione svolta, l’ufficio di Segreteria giudiziaria che, per suo compito, assiste i rappresentanti del Pubblico ministero nelle funzioni giurisdizionali requirenti, di richiesta e di accusa.
Come tutti sappiamo, la giurisdizione consiste nell’esercizio della potestà individuata dalla Costituzione, legge primaria dello Stato, di applicare le leggi vigenti, con esame del diritto applicabile rispetto ad una situazione di fatto.
Quella, di natura evidentemente controversa che viene portata all’esame ed alla risoluzione decidente degli organi statali deputati alla funzione di “Jus dicere”. Svolgendo un’attività funzionale consistente, fin dalla più lontana epoca romana, nell’attribuire interessi privatistici, individuali, se riconoscibili alle persone. Ovvero, nei casi gravi di violazione delle regole di comportamento in quella di affermare la potestà pubblica di punire i trasgressori, per ristabilire l’integrità dell’ordinamento giuridico, attraverso un giudizio e seguendo delle regole codificate.
Si delineano così i due campi fondamentali di un ordinamento giurisdizionale statale, diviso nei settori civile e penale.
Dopo un blocco alle assunzioni durato per oltre venti anni esce finalmente un bando di concorso nazionale ad oltre 1.000 posti di Cancelliere, aumentabili, considerato che contemporaneamente deve svolgersi quello a 1.270 posti di Funzionario sempre nei ruoli dell’Amministrazione giudiziaria del MINISTERO della GIUSTIZIA. Quindi, si tratta in realtà solo di un primo passo concorsuale per la copertura di organici carenti da un ventennio ed in corso di necessitato rinnovamento, entro il prossimo triennio, per le migliaia di pensionamenti ritardati dall’incidenza della riforma pensionistica del 2011 nota come “legge Fornero”.
Per i giovani laureati in Giurisprudenza ed in lauree equiparate si apre una stagione, almeno decennale, di concorsi qualificati per conquistare posti stabili nella pubblica amministrazione giudiziaria.
Occorre prepararsi con cura vista la estrema particolarità delle funzioni da svolgere, anche in considerazione dell’assenza, quasi totale, di corsi d’insegnamento in particolare nelle materie dell’Ordinamento e dei Servizi giudiziari.
Giorgio M. Palumbo