Confermato per la Campania il colore giallo, ma De Luca ribadisce la sua ostilità verso le decisioni del Governo
Apertura dei musei, bar e ristoranti fino alle 18, libero transito tra comuni interregionali sì, ma solo in zona gialla o, per le Regioni fortunate, in zona bianca (se mai qualcuna riuscirà ad approdarvi con i contagi pienamente sotto controllo) e solo nei giorni feriali. Niente quarantena per chi arriva dall’Unione Europea: basterà un tampone rapido fatto nelle 48 ore precedenti. Restano bloccati, fino al 5 marzo, gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda e possono ripartire le crociere di navi italiane. Per quanto riguarda invece i centri sportivi, le piscine, le palestre e le scuole di danza, se ne parlerà tra qualche mese, forse. Ecco le nuove misure che si inseriscono nella cornice del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri e firmato da Conte in vigore fino al 15 febbraio. Inoltre si rendono più severi i criteri che porteranno automaticamente le regioni in zona arancione e rossa, istituendo la nuova zona bianca per chi non supererà un tasso di incidenza di 50 positivi ogni 100.000 abitanti.
Sulla riapertura delle scuole superiori, che si prevede a partire da lunedì (tranne in zona rossa), con presenza dal 50 al 75 per cento, ogni regione continuerà a poter adottare ordinanze più restrittive. Non a caso la Campania di De Luca non vedrà ritornare gli alunni a scuola prima del 25 gennaio, salvo peggioramento della situazione in loco. Sono possibili le visite ad amici e familiari una volta al giorno (limitati al comune in zona arancione o rossa), in due persone con minori di 14 anni. Ecco allora cosa si può fare e cosa no, considerando che le misure saranno valide tutti i giorni della settimana. Nessun cambio di colore nei weekend, dunque.
La Campania resterà colorata di giallo con Sardegna, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento, Molise. “Il governo sta prendendo decisioni – dice il governatore De Luca – insensate, non dobbiamo esaltarci per il fatto che la Campania resti zona gialla. Dobbiamo essere ancora più preoccupati, perché questo può diventare un modo per farci perdere tutto quello che abbiamo realizzato in due mesi in termini di tutela del nostro territorio e delle nostre comunità”. Nonostante insomma abbia confermato la sua ostilità nei riguardi delle decisioni centrali, almeno questa volta De Luca non ha ribaltato la situazione della propria Regione, andando contro quanto dettato dal DPCM in vigore a partire da domani, 16 gennaio.
Anna Maria Di Nunzio