Realtà collegate, con luoghi tutti da scoprire
Per fortuna siamo nell’epoca del “terzo settore” quello no profit “senza fini di lucro” che si affianca in molti compiti ai pubblici uffici ma, contemporaneamente, si distingue dalle società commerciali per scopo dedite al profitto, al guadagno. Comunque, per quello che scriveremo, ben vengano gli operatori turistici che, per lucro, favoriscono la conoscenza, conservazione e valorizzazione di un patrimonio delle aree interne della Campania che ai più resta sconosciuto persino in ambito regionale, mentre merita di essere giustamente posto all’attenzione.
Il Sannio e l’Irpinia sono differenti zone di territori contigui e strettamente collegati per storia ed ubicazione seppure ben differenziate in alcune fondamentali caratteristiche geo-morfologiche. Un territorio quello irpino alto collinare se non montuoso che spesso stupisce per il clima e la sua aspra bellezza, ricco di scorci e paesaggi da scoprire, di luoghi caratterizzati dall’esistenza di un patrimonio artistico culturale da conoscere, oltre che di tradizioni enogastronomiche piatti “poveri” di terra da gustare, nella semplicità, come i prodotti più tipici: il caciocavallo, il capocollo, il miele di castagno, il fico di San Mango, Il pane di Ariano e Montecalvo Irpino, Il salame di Mugnano del Cardinale e il famoso torrone mancanza di d’Irpinia.
Alcune sue bellezze restano sconosciute al grande pubblico, a causa della carente promozione turistica, situazione comune a molte aree interne del Mezzogiorno. Per coloro che cercano una genuina tranquillità in un fine settimana tra le alte colline dell’Irpinia la scelta fatta sarà quella ideale.
Oggi, soffermiamoci su cinque luoghi da visitare, in una domenica di fine primavera o di primo autunno, quando la vegetazione rigogliosa regala ancora i suoi verdi scenari.
Partiamo, dal centro storico di Calitri, quasi ai confini con la Basilicata, uno dei luoghi maggiormente danneggiati dal devastante terremoto del 1980. Il suo agglomerato storico è dominato dalla sagoma del Castello risalente al XIII secolo, presenta abitazioni storiche ristrutturate e messe in sicurezza, tanto che oggi è un vero piacere passeggiare tra i vicoli silenziosi fotografando scorci fioriti, case e muri di pietra o locande tradizionali.
Un altro luogo Incantato è il lago di Conza che per essere un bacino artificiale appare perfettamente integrato con il suo blù profondo con l’ambiente circostante. Circondato da colline, in gran parte coltivate a cereali e tabacco, dalle quali si possono fotografare le splendide zone circostanti rappresenta un luogo ideale per chi pratica la pesca sportiva.
Sono poi da non perdere, nei dintorni, i ruderi dell’antica “Compsa” una città fortificata romana che venne abitata fino al terremoto del 1980.
Quale terza tappa, si consiglia di andare a visitare l’oasi della Valle della caccia di Senerchia che è situata al confine con la provincia di Salerno e presenta un invero spettacolare percorso naturalistico adatto a tutti, anche ai principianti. La prima parte distinta dal percorso con il limpidissimo torrente dell’ Acquabianca, in vari punti superabile attraversando dei ponticelli in legno. Il culmine della passeggiata è quello di arrivo nella zona dell’altissima cascata che sgorga dalla roccia e con il suo fragore regala un’atmosfera veramente suggestiva. Andiamo avanti, un’altra tappa, verso l’Abbazia del Goleto, a Sant’Angelo dei Lombardi, incastonata nel verde dell’Irpinia ove offre spettacolo maestoso, mistico e regna sovrano il silenzio. Qui è consigliabile la visita in autunno, quando unici rumori percepibili sono quelli naturali il vento e lo stormio delle foglie che cadendo si depositano sul selciato.
Infine, la Torre angioina di Summonte, in questo luogo L’esistenza di un Castello viene citata, per la prima volta, in un documento nella seconda metà dell’VIII secolo. Della costruzione originaria del fortilizio è rimasta testimone solo la Torre Angioina, peraltro perfettamente conservata e visitabile gratuitamente. Dal suo interno si gode di un’impareggiabile vista sul Massiccio del Partenio e sulla Valle del Sabato.
Ultima nota gastronomica locale, assaggiare il torrone al pan di spagna prodotto tipico della vicina Ospedaletto d’Alpinolo.
Da non perdere, venite numerosi.
Giorgio M. Palumbo