Finisce 0 – 0 la sfida tra gli azzurri e i capitolini.
La Roma si presenta a Napoli da “piccola provinciale”, alza un muro e porta via un punto

NAPOLI – Doveva essere uno dei due big-match della serata calcistica, si sperava in una bella partita che potesse onorare il gioco del calcio, i presupposti c’erano tutti, s’incontravano due delle candidate alla vittoria finale del titolo di campione d’Italia, l’una, la Roma, designata dagli addetti ai lavori da agosto, per la “sontuosa” campagna acquisti dell’estate scorsa, e l’altra, il Napoli, entrata di diritto per il gioco espresso fino ad ora, grazie a Maurizio Sarri che ha saputo inculcare la cultura del lavoro, gioco, voglia e allegria ad un ambiente “depresso” dalla gestione tecnica precedente. Ha lavorato e fatto ritrovare calciatori che erano già presenti in rosa gli scorsi anni, vedi Higuain, Hamsik, Koulibaly e Jorginho su tutti.

Gli spalti erano stracolmi, un colpo d’occhio splendido. Circa sessantamila gli spettatori, sportivissimi, tutti di fede azzurra visto che la trasferta era interdetta ai tifosi della Roma, che hanno incitato la propria squadra dall’inizio alla fine. E invece, si è dovuto assistere ad una partita deludente sul piano tecnico, tutto e solo per colpa dei giallorossi, scesi al San Paolo con il chiaro intendo di non prenderle, per vedere belle partite bisogna che le squadre che scendono in campo se la giochino, ma così non è stato, ha tentato di giocarla solo il Napoli, negli spazi intasati dai capitolini non era facile trovare un pertugio.

Ma dov’era la squadra -la Roma- che doveva lottare per lo scudetto? Dov’erano i giocatori acquistati in pompa magna con esborso di svariati milioni di euro? In verità, sono scesi in campo, ma per creare una diga davanti alla propria area di rigore, infatti, i primi difensori sono stati i vari Dzeko, Iago Falque e Salah. Pjanic è stato impiegato come marcatore a uomo per cercare di limitare Jorginho. Sarà stato contento mister Garcia, ma lo sono i tifosi romanisti che si aspettavano la loro squadra lottore per il titolo e invece arriva a Napoli per fare il classico catenaccio senza gioco e senza idee?

0 a 0, un risultato che va più che stretto al Napoli, ha creato di più, ci ha provato di più, ci ha creduto di più, ha sbagliato di più. Alla fine si contano sette azioni da gol dei partenopei contro zero della Roma. Reina inoperoso, i giocatori giallorossi non hanno mai centrato lo specchio della porta nei pochi tiri effettuati.

Il Napoli è stato sorpreso ma anche incapace di trovare soluzioni al catenaccio dei giallorossi. E’ questo è un aspetto sul quale si deve lavorare e anche molto. Se ne vedranno ancora di partite del genere, di squadre votate al non gioco, se ne avuto già un “assaggio” in questo scorcio di campionato, con alcune è andata bene con altre, come ieri sera, è andata male. Questo è il “calcio” italiano, vincere ai punti non porta i tre punti e non fa lievitare la classifica.

Napoli, trova più cattiveria, nuove soluzioni, nuove risorse!

NAPOLI: 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan, 8 Jorginho, 17 Hamsik; 7 Callejon (14 Mertens, dal 22° s.t.), 9 Higuain, 24 Insigne (77 El Kaddouri, dal 42° s.t.).

ROMA: 25 Szczesny; 24 Florenzi (21 Vainqueur, dal 42° s.t.), 44 Manolas, 2 Rudiger, 3 Digne; 15 Pjanic, 16 De Rossi, 4 Nainggolan; 11 Salah (7 Iturbe, dal 30° s.t.), 9 Dzeko, 14 Iago (23 Gyomber, dal 37° s.t.).

Tonino Caiazza

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