Stadio San Paolo gremito per la partitissima che valeva il primato. Il Napoli non delude i suoi tifosi, batte la capolista, mette la freccia ed ora guarda tutti dall’alto.
NAPOLI – Notte da sogno a Fuorigrotta, tutti aspettano la partitissima, quella che vale il primato ma che non decide niente ai fini del risultato finale del torneo.
Ma Napoli vs Inter può dare delle certezze, valutare i valori in campo di quelle che, fino ad adesso, assieme alla Fiorentina, hanno dato al campionato di calcio italiano i segnali per potersela giocare alla pari, fino alla fine, per la conquista del tricolore.
Squadre a centrocampo per il minuto di raccoglimento per ricordare Luca De Filippo.
Il tempo d’iniziare, calcio di avvio della partita battuto dall’Inter, fanno solo tre passaggi, il Napoli conquista palla in difesa, altrettanti tre passaggi a centrocampo dei partenopei, palla ad Higuain che si gira in un fazzoletto e lascia partire un bolide di rara precisione e potenza e la palla è nel sacco. Straordinario Gol del Pipita. 1 – 0 e i nerazzurri devono di nuovo mettere la palla al centro.
Nonostante lo svantaggio, gli uomini di Mancini non reagisco, forse, per dire meglio, vorrebbero ma non possono, grazie all’organizzazione di gioco degli azzurri di Sarri. Sembrano irretiti e quasi impotenti dal palleggio partenopeo, in alcuni di loro affiora il nervosismo e infatti quasi alla fine del primo tempo ne fa le spese Nagatomo, fallaccio su Allan che aveva recuperato palla ed era ripartito sull’out destro, il terzino della beneamata lo stende, fallo plateale quanto ingenuo perchè era già stato ammonito in precedenza, per un fallo su Callejon e l’arbrito Orsato lo manda anzitempo negli spogliatoi per un’espulsione sacrosanta. Mancano appena due minuti alla fine del primo tempo e l’Inter rimane in dieci.
La sintesi del primo tempo è questa: tanto gioco e pericolosità, sei tiri del Napoli verso Handanovic più il gol di Gonzalo. Inter, poco gioco, nonostante lo svantaggio, tre tiri verso Reina, tutti fuori, due da trequarti campo perchè non trovavano sbocchi e un’altro sempre fuori dopo un cross dalla sinistra. Tutto qui quello che ha saputo esprimere l’ex capolista sul prato verde di Fuorigrotta.
Inizia il secondo tempo, sulla falsariga del primo, fino al secondo gol dell’immenso Higuain che recupera un pallone sulla trequarti rinviato di testa da Albiol, resiste hai due fortissimi centrali dell’Inter e in diagonale batte Handanovic per la seconda volta. Il Pipita regala due perle di rara bellezza ad entrambi i difensori centrali, che avranno l’incubo Higuain per le prossime notti, e al portierone nerazzurro che, in questa partita, non ha potuto fare il fenomeno contro il dio del gol del campionato italiano.
2 – 0 palla al centro e da quel momento inizia un’altra partita, più per demerito degli azzurri che per merito dei milanesi dell’Inter.
Proprio per trovare il pelo nell’uovo, i giocatori partenopei peccano di maturità, credono chiusa la pratica, vincono 2 – 0, giocano in undici contro dieci e fino a quel momento gli uomini di Mancini niente avevano creato, mollano mentalmente.
Mister Mancio mette via le “alchimie” tattiche e si è gioca i cambi della disperazione, si riversano in massa nella metà campo azzurra e creano i primi pericoli, giocano con la forza della disperazione, passano appena cinque minuti dal secondo gol del Pipita che gli interisti riaprono la partita sfruttando un rimpallo in area, Ljajic batte l’incolpevole Reina. 2 – 1 e questa volta sono gli azzurri a mettere palla al centro.
Gli azzurri, avendo mollato con la testa, cercano solo di reagire ripartendo per far male di nuovo all’Inter e su una di queste stava accadendo. Proprio alla fine della partita 44° del secondo tempo, il solito Higuain conquista palla a centrocampo, dribbla due avversari, vince un rimpallo con due difensori nerazzurri e scaglia un bolide in diagonale verso Handanovic che fa il fenomeno e mette in angolo. Se avesse segnato sarebbe venuto giù il San Paolo.
Nei minuti di recupero succede di tutto, palle dentro l’area alla disperata da parte dei nerazzuri, su due di questi cross gli interisti prendono due pali, il secondo dopo una meravigliosa parata di Reina, ha segnato anche lui, questa parata vale un gol. Grande Pepe!
Fine del match. 2 – 1, Napoli primo meritatamente! Sorpasso riuscito!
All’uscita dal campo Mancini scuote la testa, forse non è contento del risultato, forse recriminerà per la sfortuna per i pali presi. Ma dico, se avevate tutta questa birra in “corpo” perchè non vi siete giocati la partita dal primo minuto? Forse il Mancio aveva paura del Napoli e voleva fermare gli azzurri con le “alchimie” tattiche e sperare nel fortunoso gollazzo come è successo fino ad adesso? Così non è stato.
Caro Mancini, le partite si giocano sui 90 minuti, con idee e idendità di gioco, non con la forza della disperazione nei minuti finali. Si dice a Napoli, “e pigliat e pal!”
NAPOLI: 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 26 Koulibaly, 31 Ghoulam; 5 Allan, 8 Jorginho, 17 Hamsik (19 David Lopez, dal 34° s.t.); 7 Callejon (11 Maggio, dal 42° s.t.), 9 Higuain, 24 Insigne (77 El Kaddouri, dal 25° s.t.).
INTER: 1 Handanovic; 33 D’Ambrosio, 25 Miranda, 24 Murillo, 55 Nagatomo; 13 Guarin (11 Biabiany, dal 16° s.t.), 17 Medel, 77 Brozovic; 20 Ljajic; 9 Icardi (12 Telles, dal 1° s.t.), 44 Perisic (10 Jovetic, dal 38° s.t.).
Tonino Caiazza
Si ringrazia il fotoreporter Ciro Sarpa per le stupende foto allegate.
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